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che
possiede un negozio di ferramenta
in una cittadina lontana della
California. I due vorrebbero
sposarsi, ma la situazione economica
di entrambi impedisce loro di
coltivare questo sogno. In ufficio,
Marion riceve l'incarico di
depositare in banca 40.000 dollari
di proprietà di un borioso
miliardario, ma invece di eseguire
la commis- |
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sione la donna si tiene
i soldi e parte verso la
California, in automobile.
Il primo giorno di viaggio
dorme sulla macchina e decide
di ripartire la mattina
dopo, quando - dopo essere
stata a lungo interrogata
da un poliziotto della stradale
insospettito dal suo comportamento
- decide di cambiare la
sua automobile in un negozio
di macchine usate e di proseguire
con una nuova vettura. Un
violento temporale però
la costringe a sostare una
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notte in
uno strano motel, dove il proprietario
- un'introverso ragazzo di nome
Norman Bates - coltiva il curioso
hobby della tassidermia sugli
uccelli (cfr. imbalsamazione).
L'uomo è gentile e premuroso,
e chiede a Marion di "cenare"
con lui in salotto. Poco dopo
la donna sente provenire una
forte discussione dalla vecchia
casa che sorge di fronte al
motel. Il giovane torna con
dei sandwiches, e le racconta
della vecchia madre, malata
di nervi e invalida, da cui
non riesce a separarsi. Dopo
la cena Marion si ritira nella
sua camera, intenzionata a ritornare
a Phoenix a restituire la somma
rubata, ma quando fa una doccia,
qualcuno entra nel bagno e la
colpisce ripetutamente con un
pugnale, fuggendo subìto.
Il giovane Bates scopre il cadavere
della donna, e corre precipitosamente
dalla madre convinto che sia
stata lei ad uccidere la ragazza.
Quindi, ripulisce le tracce
di sangue sparse ovunque, carica
il corpo di Marion nell'automobile
con la sua valigia e lo getta
in un vicino stagno. Nei giorni
successivi, la sorella Lila,
informata del furto e della
misteriosa sparizione di Marion,
si reca da Sam e insieme cercano
di avere informazioni a riguardo.
Con loro, un dectetive privato,
Arbogast, che per primo visita
il Bates Motel e interroga il
proprietario, convinto che gli
nasconda qualcosa. Ma dopo una
telefonata in cui avverte che
tornerà nel motel alla
ricerca di nuovi indizi, del
poliziotto si perde ogni traccia.
A questo punto Lila e Sam si
fingono coniugi per affittare
una stanza al motel e scoprire
la verità...". L'innovazione
di Psyco non è soltanto
la capacità di aver reso
indispensabile un prodotto (sulla
carta) artigianale, un emblema
- a detta dello stesso Hitch
- delle aspettative dello spettatore
sul cinema di genere, anche
perchè le stesse attese
dello spettatore vengono continuamente
tradite. Il voyeurismo del film
diventa eloquente fin dalla
prima scena, dove Hitch ha imposto
ai due "amanti" del
film, Janet Leigh (Marion) e
John Gavin (Sam) una sequenza
(per l'epoca) ad alto contenuto
erotico: presumibilmente, c'è
del moralismo tra il torso nudo
di Gavin e il reggiseno della
Leigh, ed è accentuato
dal disagio della ragazza, "costretta"
a incontrare il suo amante in
uno squallido albergo a ore,
a viverlo in maniera quasi clandestina.
Un'altra innovazione, rispetto
ai clichè cinematografici
dell'epoca, è proprio
la successiva morte della protagonista,
un'assassinio che sfida il tabù
corrente hollywoodiano secondo
cui l'attrice principale "non
deve mai morire e non prima
della fine del film". "Ognuno
di noi è stretto nella
propria trappola". Dall'inizio
alla fine del film, lo spettatore
viene ogni volta "tradito"
dall'ambiguità dei personaggi,
e questo lo coinvolge per l'imprevedibilità
della vicenda. Marion Crane
appare a tutti come una brava
ragazza che sogna di farsi un
futuro con il suo partner, ma
in un lasso di tempo relativamente
breve ella stessa finisce per
sovvertire le buone opinioni
sul suo conto, rubando una cifra
spropositata e dandosi alla
fuga. La stessa fuga presenta
già ovvi imprevisti,
mentre Hitchcock ama confondere
lo spettatore con dialoghi che
a prima vista sembrano "normali",
ma che piu' tardi - in conseguenza
dell'esito della vicenda - suggeriscono
un humour macabro e volutamente
cinico. Tutto ciò appare
in due passaggi determinanti
del film: all'inizio della fuga
di Marion, quando un alquanto
inquietante poliziotto della
stradale le porge questa domanda
"ma perchè non è
andata in un motel? Era più
sicuro", e, poco più
tardi, quando una cliente nel
negozio di Sam che si accinge
a comprare un insetticida afferma
che "insetto o uomo, la
morte dovrebbe essere indolore".
Del resto anche il personaggio
di Norman Bates, come Marion,
è almeno inizialmente
sprovvisto della capacità
di "fare del male"
(o andare contro la legge):
è gentile, educato, e
anche se tradisce uno stato
di nevrosi...( continua)
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