Cinema4Stelle

.       .

Vai ai contenuti

FILM > RECENSIONI

WARM BODIES - RECENSIONE
Warm Bodies recensione
Recensione

Warm Bodies recensione
[Warm Bodies recensione] - Se gli adolescenti chiedono, il cinema risponde: Warm bodies promette di dare ai giovani ciò che desiderano. Sulla falsa riga di Twilight (non a caso le due pellicole hanno gli stessi produttori) ci troviamo nuovamente di fronte ad una storia d'amore-horror: al posto dei vampiri però, vi sono degli amabili zombie, altro trend giovanile che riempie il cuore di tutti coloro i quali amano vedere sulla scena dei non-morti.. (se avete pensato agli amanti di Walking dead, avete fatto bene). Tuttavia, nonostante questi pochi tratti in comune, è bene precisare che le due pellicole non hanno nient'altro in comune, anzi Warm bodies, si rivelerà una continua sorpresa, staccandosi totalmente dal filone dei vampiri firmati Stephenie Meyer. Il film è ambientato in un'era post-apocalittica, in cui i protagonisti, vittime di un virus letale, si trasformano in morti viventi. Coloro che scampano a tale destino, sono costretti a vivere rinchiusi in ghetti recintati e sorvegliati. Tra i vari zombie, spicca il giovane R (Nicholas Hoult), stanco di condurre un tenore di vita poco eccitante, noioso monotono. Tale monotonia s'interrompe piacevolmente con l'arrivo dell'umana Julie (Teresa Palmer) che verrà salvata in extremis proprio dal giovane zombie, che nascondendola, impedisce al resto del branco (cannibale) di renderla una propria preda. Il forte avvicinamento dei due giovani potrebbe favorire la nascita di un sentimento amoroso.. purtroppo esso sarà ostacolato dall'ostracismo che gli uomini hanno nei riguardi dei morti viventi, i quali, guidati dal padre di Julie, Grigio (John Malkovich), sono in continua ricerca della ragazza tra le zone proibite. La prima parte del film, la potremmo definire una sorta di "Benvenuti a Zombieland": un viaggio nel mondo dei morti viventi, visto dagli occhi di un umano. Il regista decide di descrivere minuziosamente la vita di questi esseri non morti, usando la voce fuori campo del protagonista. Essa verrà utilizzata spesso all'interno della pellicola, per far sì che lo spettatore si senta a proprio agio, anche nei momenti più cruenti (non mancano scende di uccisioni a sangue freddo). Dopo questa parte descrittiva, il film sboccia in un'amorevole parentesi sentimentale (a tratti troppo sentimentale!),che ben si bilancia con l'ilarità di alcuni momenti umoristici, inclini al tipo di narrazione fruitaci dal regista regista Jonathan Levine. Ovviamente la pellicola si incentra non tanto sul fattore comico, quanto sulla retoricità e sul sentimentalismo, essenziali per il target di pubblico che si è scelto (adolescenti). Nella speranza che questo film sia l'inizio di una nuova saga horror sentimentale.. magari migliore delle precedenti! (La recensione del film "Warm Bodies" è di Mirko Lomuscio)
- Vai all'archivio delle recensioni
- Lascia un commento, la critica o la tua recensione del film "Warm Bodies":




Torna ai contenuti | Torna al menu