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VICINI DEL TERZO TIPO - RECENSIONE
Vicini del terzo tipo recensione
Recensione

recensione di M. Nottoli
[Vicini del terzo tipo recensione] - Fedeli all'idea che Ben Stiller vada sempre visto, eccoci qui a recensire l'ultima fatica del nostro comico/non-comico preferito il quale, va detto, alterna a vere perle della commedia demenziale contemporanea, soprattutto quando è lui che scrive e dirige, alcune cantonate mica da poco. A metà strada sta una serie di lavori di routine in cui si situa anche questo Vicini del terzo tipo, pellicola che mescola la comicità alla science-fiction di stampo alieno, affine ai recenti Paul e Attack the block, in cui troviamo il nostro che riprende il consueto personaggio del brav'uomo noioso e un po' imbranato, ossessivo nel tentare di essere accettato e apprezzato dagli altri, circondato dalla combriccola di sempre, che a seconda delle evenienze si arricchisce o si impoverisce di facce più o meno nuove: qui ad un Jack Black o ad un Owen Wilson che vanno ci sono un Jonah Hill e un Seth Rogen (sceneggiatore) che vengono, un Richard Ayoade che entra e un Vince Vaughn che resta. Insieme costituiscono una mal assortita ronda di quartiere che piacerà tanto alla Lega o a quel che di essa rimane. Andamento prevedibile, regia inoffensiva, scrittura elementare che consente qualche risata sparsa ma senza sbellicarsi e alcune inevitabili cadute di stile tenendo conto che il pubblico a cui si rivolge Vicini del terzo tipo non è esattamente lo stesso che popola l'Accademia della Crusca. D'altronde quello che importa è che alla fine il bene trionfi, che il concetto di amicizia prevalga e che Ben Stiller possa prodursi in uno dei sproloqui surreali sul chi può o il chi deve fare cosa. Poco ma sufficiente. Meglio è andata al resto del Frat Pack impegnato in un Un anno da leoni, film bislacco su niente popò di meno che l'insana passione di un nutrito quanto insospettabile numero di americani per l'ornitologia (ebbene sì!), uscito la scorsa estate dove uno Stiller assente ingiustificato faceva sentire la sua mancanza in un film passato pressoché inosservato ma che consigliamo di recuperare se ne avrete l'occasione. Da segnalare, ma solo perchè c'è davvero poco da segnalare, un inedito e non accreditato Billy Crudup che si riconferma come uno dei misteri più fitti di Hollywood, passato in un batter d'occhio da sex-symbol a ruoli di simpatico coglione fino a comparire in cammei indecifrabili come in quest'ultimo caso. (La recensione del film "Vicini del terzo tipo" è di Mirko Nottoli)
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