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UPSIDE DOWN - RECENSIONE
Upside Down recensione
Recensione

Upside Down recensione
[Upside Down recensione] - Due mondi, due gravità, e un amore che nasce per sfidarne le regole. Adam (Jim Sturgess) vive nel povero, grigio e caotico mondo di sotto, sfruttato senza ritegno dal ricco e prospero mondo di sopra, in cui vive Eden (Kristen Dunst). Dopo un casuale incontro sulle montagne di frontiera, i due vengono separati con la forza dalle guardie di polizia perché la legge impedisce agli abitanti dei due mondi di entrare in contatto. Tentando di fuggire, Eden batte la testa e perde la memoria. Passati dieci anni, i due si ritrovano alla potente società TransWorld, unico punto di contatto legalizzato tra i due mondi. Fingendosi un impiegato del mondo di sopra, Adam tenterà di risvegliare la memoria di Eden, dimostrando che l'amore autentico è destinato in un modo o nell'altro a non esaurirsi, in un ciclo infinito in grado di sfidare persino la forza di gravità. Dopo aver vinto il premio della giuria al 56° Festival di Cannes per il cortometraggio "L'uomo senza testa", l'argentino Juan Diego Solanas tenta di nuovo la strada del surreale con un film romantico sul filo della fantascienza. Sebbene siano ottimi gli effetti visivi, l'invenzione dei due mondi con due gravità in cui le persone devono dialogare letteralmente a testa in su, in luoghi che ricordano i quadri relativistici di Escher, la sceneggiatura sembra risentire della stessa forza di gravità che trattiene i personaggi, in un mix di dialoghi e situazioni scontate e toni a tratti eccessivamente melensi. Quando un amore vero, autentico, romantico viene ostacolato da forze maggiori, non si può infatti non pensare a quei tanto famosi amanti che hanno fatto il successo di William Shakespeare. In "Upside Down", però, non ci sono di mezzo due famiglie nemiche, ma due mondi interi, con due forze di gravità uguali e contrarie. Come se non bastasse, chi sfida tali forze mettendo piede nel mondo opposto, dopo poco tempo inizia a bruciare. A meno che non siate un coraggioso, romantico ragazzo munito di una polvere rosa dai poteri antigravitazionali, tanto fortunato da notare per puro caso in un programma televisivo la ragazza che avevate perso anni prima. Se poi avete dalla vostra parte colleghi con un'improvvisa attitudine per la scienza, ancora meglio. In "Romeo e Giulietta", poi, l'amore sfida anche la morte, qui si limita, per così dire, a sfidare la gravità, per giungere a un finale piuttosto prevedibile, in linea con il resto della trama che certamente non concede grandi aspettative. In sintesi, "Upside Down" è un film dall'indubbio fascino visivo che prende in prestito dalla fantascienza alcune invenzioni interessanti, ma non riesce a raccontare nient'altro che una storia d'amore, tralasciando purtroppo altri temi che avevano senza dubbio in questa pellicola delle ottime premesse. (La recensione del film "Upside Down" è di David Di Benedetti)
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