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UN GIORNO SPECIALE - RECENSIONE
Un giorno speciale recensione
Recensione

recensione di R. Gaudiano
[Un giorno speciale recensione] - Gina (Giulia Valentini) bella diciannovenne, vuole diventare un'attrice, progetto che sua madre appoggia, facendo conoscere alla figlia personaggi noti che possano favorire Gina a calcare le scene dello spettacolo. In occasione di un appuntamento che Gina ha con un certo onorevole per essere raccomandata per la carriera di attrice, la ragazza conosce Marco (Filippo Schicchitano), che le fa da autista. L'onorevole è impegnato e l'appuntamento slitta sino in tarda giornata. Intanto Gina e Marco trascorrono insieme tutto il tempo dell'attesa, girovagando senza sosta per le strade di Roma, pranzando insieme e giocando anche a bowling. Vivono un giorno speciale, parlano, ridono, si raccontano, oltrepassano per sfida anche i limiti della legalità. "Un giorno speciale", diretto da Francesca Comencini e sceneggiato da Giulia Calenda e Francesca Comencini, ha forse il merito di partire da una buona idea di fondo presa in prestito dal romanzo "Il cielo con un dito" di Claudio Bigagli, però si dissolve rovinosamente durante tutto il percorso della narrazione, in dialoghi privi di contenuti e noiosi. Gina e Marco hanno improvvisamente l'opportunità di fuggire da se stessi, da una situazione di forte disagio generazionale. Per un giorno, i due giovani, abbandonano compromessi che li fanno sentire usati, carichi di tensioni, di crisi di panico e s'illudono di godere una dimensione altra, che possa restituire loro una sognata libertà. Ed è proprio con il racconto di questa conquistata ed inaspettata dimensione soggettiva (anche se Marco e Gina viaggiano su binari valoriali differenti e paralleli) che tutto il lavoro assume un banale goliardico e fanciullesco godimento di comportamenti al limite del grottesco. La fotografia di Luca Bigazzi salva non poco la mediocrità di "Un giorno speciale". A livello di recitazione, un piccolo merito va solo a Filippo Schicchitano. Il film riconosciuto d'interesse culturale dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e presentato fuori con concorso all'ultima Mostra del Cinema di Venezia, avrebbe voluto dissertare in modo convincente su argomenti sociali scottanti quali: crisi economica, crisi generazionale di valori, crisi di lavoro. Forse la Comencini, come lei stessa sostiene, presa dal voler strutturare questo suo ultimo lavoro di regia con semplicità, spontaneità, fino ad una saggia trasandataggine, non ha colto il pericolo di cadere in un buonismo facilone del quale sono vittime gli stessi personaggi e l'intera storia. (La recensione del film "Un giorno speciale" è di Rosalinda Gaudiano)
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