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TROPPO AMICI - RECENSIONE
Troppo amici recensione
Recensione

Troppo amici recensione
[Troppo amici recensione] - Quasi amici si è trasformato in un vero e proprio casotto da incassi, tanto da trainare sulla sua scia una serie di film francesi che le case di distribuzione italiane avevano deciso di abbandonare sugli scaffali aspettando il momento propizio per lanciarli sullo schermo. Il momento propizio è arrivato proprio con Quasi amici di Eric Toledano e Olivier Nakache, pellicola che è arrivata a rappresentare persino la Francia agli Oscar. Troppo amici che qui in Italia viene proposto quasi come una sorta di seguito di Quasi amici – a confondere ulteriormente è il titolo furbescamente camuffato (la traduzione letterale dell'originale sarebbe "così vicini") e la presenza di Omar Sy, protagonista di entrambi i film - in realtà, sarebbe una sorta di "prequel" visto che la data di uscita francese risale al 2009. Quando Alain (Vincent Elbaz) ha sposato Nathalie (Isabelle Carré) non sapeva che avrebbe sposato anche tutta la sua famiglia. C'è Jean-Pierre (Francois-Xavier Demaison), il cognato accompagnato dalla moglie Catherine (Audrey Dana) e la perfettissima nipote Gaelle. C'è Roxane (Josephine De Meaux), la cognata, che in preda all'accelerazione del suo orologio biologico assilla la vita di Bruno (Omar Sy). Stasera tutti a cena da Jean Pierre.. Di fatto, se volessimo fare un confronto tra le due pellicole, Quasi amici si rivelerebbe essere la più riuscita, la meglio costruita, quella che colpisce un po' anche il cuore. Troppo amici, però, aveva tutti questi presupposti. Una commedia corale che i due registi centellinano perfettamente rendendo ogni personaggio ben caratterizzato mai fastidioso e mai troppo in luce rispetto a qualcun'altro. L'esilarante comicità del film, il suo particolare essere dissacrante e politicamente scorretto deriva proprio dalla caratterizzazione dei suoi protagonisti: ogni personaggio, o quasi, si poggia su qualcun'altro per trarne sicurezza o semplicemente perché questo legame da "cozza attaccata allo scoglio" (volendo citare Alain) conduce l'individuo ad allontanarsi momentaneamente dalla cruda realtà. Nel suo inseguire quegli impulsi elementari, Troppo amici si rivela essere più sincero e sicuramente più d'effetto del suo "compagno in celluloide" Quasi amici ma probabilmente non ne ricalcherà il successo né gli incassi. (La recensione del film "Troppo amici" è di Francesca Casella)
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