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SAMMY 2 - RECENSIONE

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Sammy 2 recensione

[Sammy 2 recensione] - Sammy è tornato. E per gli under 10 è comunque una bella notizia. Per gli adulti che li accompagneranno e usciranno dal cinema con un sorriso stiracchiato, forse, un pò meno. Che fosse necessario o meno, Sammy 2 - La grande fuga sbarca sugli schermi italiani per bissare il discreto successo del primo film e riaffermare il diritto a esistere di un'animazione destinata esclusivamente ai più piccoli. Al di là della trama poco originale e della grafica dignitosa ma umile, imparagonabile alle mirabilie tecnologiche dei cugini ricchi Disney-Pixar e DreamWorks, Sammy 2 merita una menzione, se non per altro, almeno per la sua semplicità. A differenza di tanti capolavori animati di ultima generazione, gonfi di sottotesti moraleggianti rivolti più alla componente genitoriale che al pubblico infantile, le imprese della tartarughina belga creata da Ben Stassen volano più in basso delle solite tirate edificanti e mal dissiumulate sulle pecche del mondo umano: sono puro divertissement per bambini. L'incusione degli umani nel mondo color pastello di Sammy&company si manifesta in un solo modo: sotto forma di mani nemiche e anonime, che rapiscono il protagonista e il suo amico Ray e li gettano in un gigantesco parco acquatico di Dubai. Il piano di fuga che Sammy e Ray progetteranno insieme al cavalluccio marino Big D, alla piovra Anabel e a una buffa ciurma di pinguini, confliggerà con il tentativo di sabotaggio dell'acquario organizzato dalle giovani tartarughe Ella e Ricky, nipoti di Sammy. Ma l'happy end, neanche a dirlo, è in agguato. Braccia nerborute, voci grosse e un senso generale di estraneità alla purezza del mondo sottomarino: gli umani del film sono presenze a latere, accessori sufficienti a innescare l'azione, ma non necessari a decretarne un epilogo sereno. Sammy 2 è una pellicola gradevole, tecnicamente non impeccabile ma non per questo priva di attrattive. Gli echi di Nemo, Toy Story e Shark Tale aleggiano ovunque, soffocando in partenza qualunque pretesa di originalità. Ma il gioco visivo resta godibile e il personaggio di Sammy è di quelli che strappano sorrisi di simpatia. (La recensione del film "Sammy 2" è di Elisa Lorenzini)
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