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RED LIGHTS - RECENSIONE
Red Lights recensione
Recensione

Red Lights recensione
[Red Lights recensione] - Aveva fatto parlare di se con la sua opera precedente, Buried-Sepolto, thriller claustrofobico ambientato unicamente dentro una bara e che giocava molto su quell' aspetto, sfruttando a dovere il budget ridotto. Ora Rodrigo Cortés allarga gli spazi, complice una produzione più grande, e tira su un altro thriller, ma con un cast di noti volti hollywoodiani. A conti fatti, Red lights potrebbe considerarsi la prova del nove per questo regista spagnolo, un prodotto che fa della sua trama interessante e verosimile un punto di forza trainante per lo spettatore voglioso di tensione. Protagonisti sono la dottoressa Margaret Matheson (Sigourney Weaver) e il suo collaboratore Tom Buckley (Cillian Murphy), studiosi di fenomeni paranormali intenti a smascherare chi ritiene di avere dei poteri psichici. Attività che procura loro più di una soddisfazione, fino al momento in cui, dal passato di Margaret, riemerge una vecchia conoscenza: il sensitivo non vedente Simon Silver (Robert de Niro), che, a quanto pare veramente in possesso di particolari poteri, ha deciso di tornare in scena dopo trent'anni di assenza. Quindi, Tom e la dottoressa Matheson, nonostante la pericolosità dell'operazione, si trovano a sfidare anche la più superstiziosa delle paure in questa opera di Cortés che, di buono, come già accennato, ha un plot coinvolgente quanto basta; per il resto, al di là di un paio di balzi di paura e il dubbio che il paranormale non sia così impossibile come si crede, Red lights non ha tutto questo motivo d'esistere. Cortés, autore anche della sceneggiatura, è veramente un regista di talento, che sa come girare e le cui trovate hitchcockiane funzionano degnamente; il tutto, però, non sembra riuscire ad elevarsi oltre la sufficienza. Per quanto possa apparire inquietante a livello di tensione, presenta lungaggini e sottotrame poco sviluppate (si pensi alla faccenda del figlio di Margaret e alla storia tra Tom e la giovane Sally interpretata da Elizabeth Olsen), spingendo tranquillamente a pensare che il soggetto sarebbe stato sfruttato meglio, di sicuro, in un episodio di Ai confini della realtà. Insomma, con un Murphy (28 giorni dopo) in parte, una Weaver (Alien) presente meno del dovuto e un De Niro (Taxi driver) sufficientemente convincente, Red lights potrebbe rivelarsi un appuntamento da non mancare per gli amanti del paranormale; ma, per chi, da Cortés, si aspettava qualcosa di più, forse è meglio aspettare la prova successiva, perché il suo talento qui non trapela più di tanto. (La recensione del film "Red Lights" è di Mirko Lomuscio)
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