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recensione Project X] - Dopo una notte da leoni, una notte da coglioni. Project X - un festa che spacca è la madre di tutti i toga party, di tutte le feste adolescenziali in piscina, di ogni commedia demenziale d'ambientazione scolastica. Da Animal House a Porkys passando da Sixteen candles fino ad arrivare ai più recenti American Pie e Suxbad (sottotitolo: tre metri sopra il pelo … vabbè lasciamo perdere), Project X li abbraccia tutti portandoli ad un grado estremo di sublimazione. Pertanto: trama ridotta all'osso e via libera ai bagordi più sfrenati, allo sballo più totale, agli istinti più licenziosi. Al centro tre sfigati patentati che nell' organizzazione di una festa di compleanno che deve essere epica intravedono l'ultima possibilità per risollevare le proprie quotazioni ai minimi storici in fatto di popolarità tra i corridoi del liceo. E per rimediare una prima, tanto bramata e sospirata, sana scopata. Ci riusciranno perché, lo sappiamo, niente può competere con un vero sfigato giunto alla canna del gas. Utilizzando lo stratagemma del finto found footage, nel senso che il footage è palesemente finto e non fa niente per nasconderlo, con spirito autenticamente anarchico, anti moralistico, irrazionale e liberatorio, privo di qualsiasi sottotesto polemico, Project X mette finalmente in scena adolescenti che vogliono solo scopare, bere e fumare senza che per questo debbano essere definiti "problematici", che desiderano toccare un paio di tette e se riescono a farlo non devono già pensare ai preparativi per il matrimonio, che se sono borderline e vengono presi per il culo dai soliti bulletti della scuola non ordinano su internet un mitra a canne mozze e fanno una strage, ma vanno a casa solo un po' depressi per l'ennesima figuraccia, giocano alla playstation e tutto al più si fanno una sega. O magari riesce loro di metter su una festa coi controfiocchi (per non dire altro) da cui usciranno con le ossa rotte ma che verrà ricordata negli anni e loro ne saranno gli artefici, una festa che degenererà in una sorta di guerriglia urbana fuori controllo combattuta da un esercito di ubriachi e impasticcati che nulla ha contro le forze dell'ordine ma che vuole solo gridare in quel momento l'atavico desiderio di fare casino, almeno per una notte. Peccato che all'euforia dei protagonisti sullo schermo non corrisponda altrettanta euforia negli spettatori per la semplice regola che guardare chi si diverte non è mai altrettanto divertente, colpa della mancanza di una vera struttura narrativa (a differenza di Una notte da leoni – là Todd Phillips dirigeva qui produce) che fa sì che al ripetuto giro di bevute, al ribadito passaggio di canne, al reiterato tuffo in piscina, al rinnovato reggiseno che cade, al continuo basso che spacca gli altoparlanti, un iniziale senso di stanchezza cominci a insorgere in chi guarda. Comincia, perché il film ha il merito di non tirarla troppo per le lunghe e di capire in tempo quando è ora di abbassare il sipario, non prima però di impacchettare un finale vagamente romantico accompagnato da una dimostrazione di genuina e inaspettata, orgogliosa e intima, indicibile approvazione genitoriale. Grande colonna sonora di hip hop e R&B.
(La recensione del film "
Project X" è di
Mirko Nottoli)
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