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MEN IN BLACK III - RECENSIONE
Men in Black III recensione
Recensione

Men in Black III recensione
[recensione Men in Black III] - L'evasione dal carcere spaziale di Lunar-Max del temibile alieno Boris (Jemaine Clement), ultimo boglodita sopravvissuto, mette in allarme l'agenzia dei Men In Black e in particolare l'agente K (Tommy Lee Jones), responsabile del suo arresto nel lontano 1969 in circostanze poco chiare. L'agente J (Will Smith), preoccupato per il suo vecchio collega, divenuto piuttosto ermetico nei suoi confronti, J cerca di scoprire qualcosa in più sull'arresto di Boris attraverso il sistema di ricerca dell'agenzia, ma viene bloccato dall'agente O (Emma Thompson), che sembra sapere molto sulla vicenda. J riesce a capire che Boris è tornato indietro nel tempo per uccidere K, allora, utilizzando uno strano arnese torna indietro al 1969, dove incontra subito un giovane agente K (Josh Brolin) che flirta con una giovanissima e affascinante agente O (Alice Eve). J scopre che il suo collega era molto più aperto e coinvolgente alla fine degli anni Settanta e inizia a chiedersi sempre più insistentemente il perché. Aiutando K a sconfiggere la minaccia dell'alieno boglodita, J scopre una serie di segreti sull'universo e viene a sapere che Andy Warhol è un MIB sotto copertura. Dopo rocambolesche azioni a Cape Canaveral, la mitica base di lancio della NASA, K riesce a sconfiggere Boris e a portare a termine la sua missione sull'Apollo 11. J scoprirà che il mistero riguarda proprio lui, rivalutando ancora di più le qualità di un amico come K. Terzo capitolo del fortunato franchise diretto da Barry Sonnenfeld, MIB 3 si basa su una storia che era già nell'aria, ma c'era bisogno che i tempi fossero maturi per farne uno script. I dieci anni di attesa sono valsi il risultato: Etan Cohen è riuscito a realizzare una sceneggiatura molto divertente, soprattutto per le battute di J che alludono al futuro. La caratterizzazione dei due agenti, già nota al pubblico, fa sempre il suo effetto e Smith sembra proprio divertirsi con indosso l'abito nero. Josh Brolin, chiamato ad interpretare il mitico K da giovane, riesce a fare proprie la gestualità e l'espressività che caratterizzano il personaggio costruito da Tommy Lee Jones. In pieno stile MIB ritroviamo fantastiche rappresentazioni di alieni provenienti dalle galassie più lontane, tra le quali rimarrà indimenticabile in questo terzo episodio quella di Griffin ( Michael Stulhbarg), l'alieno che fornisce a K l'arma per salvare il mondo dall'invasione boglodita. Tra i tanti oggetti particolari in dotazione ai MIB, non manca il neuralizzatore, l'oggetto che per mezzo di un potente flash permette ai MIB di deviare l' attenzione dei civili che hanno assistito a qualche assalto alieno. Proprio con un modello anni '60 del mitico oggetto l'agente K cambierà per sempre la vita di J. Non vi resta che scoprire perché il 23 Maggio. (La recensione del film "Men in Black III" è di Francesca Tiberi)
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