recensione di E.B. Campelli
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recensione La vita negli oceani] - Diamo così tanta importanza a ciò che avviene attorno a quel piccolo rettangolino di terra, o sulla superficie di un intero pezzetto di mondo, che ci dimentichiamo di come lo strato esterno del nostro pianeta sia in realtà composto per quasi tre quarti dall'acqua agitata degli oceani. Ed è un po' come se credessimo che la maggior parte del nostro sostentamento venisse dall'aria, dalle piante e dagli animali che alla nostra stessa maniera soffrono il vento freddo o il vento caldo, quando è l'enorme distesa oceanica e tutto quello che avviene nelle sue profondità a svolgere un ruolo cruciale nella storia dell'evoluzione umana, con i suoi mille pericoli e gli infiniti misteri che si nascondono all'occhio del singolo individuo. Perché lì dentro, l'uomo, non può certo arrivare: forse potrà farlo per uccidere, tagliare e staccare le parti e la vita delle innumerevoli specie che vivono indissolubilmente legate all'acqua per il resto della loro esistenza, ma non potrà mai comprendere appieno cosa accade nel momento in cui non può guardare: la ricchezza e la diversità, la forza delle terre selvagge che proseguono lungo il corso insistente della loro evoluzione nonostante il pessimo esempio del genere umano là fuori.
Viaggiare a dieci nodi insieme a un branco di tonni a caccia di sardine, accompagnare i tuffi acrobatici dei delfini o ancora nuotare al fianco di un grande squalo bianco. Jacques Perrin e Jacques Cluzaud, già autori del film documentario Il popolo migratore, ci accompagnano stavolta in un viaggio alla ricerca e alla scoperta dell'oceano e dei suoi abitanti, che dalle banchine polari ci porta fino ai caldi mari tropicali passando per le Galapagos e le coste del Sud Africa. Dall'aria all'acqua: l'attore e regista Jacques Perrin interpreta un nonno alle prese con il suo giovane nipote e il racconto testimonianza della straordinaria biodiversità marina, per solleticare la sensibilità della generazione che deve ancora crescere e porre così le basi per la salvaguardia di un intero mondo in pericolo, popolato da specie a rischio estinzione. Più che a documentario, questo Océans – La vita negli oceani assurge dunque a vero e proprio film, una produzione a carattere speciale in cui gli attori sono le novantuno specie presentate sul grande schermo, vissute una ad una nel loro iter quotidiano durante il quale possono avvenire piccole e grandi cose.
E se si dice che la fantascienza coi suoi alieni nasce dall'insolita forma degli insetti, a guardare tanto da vicino un'iguana marina, un granchio a ferro di cavallo, una larva di riccio di mare o una murena dall'occhio bianco si potrebbe dire di trovarsi dinanzi agli occhi più umanamente tolleranti che si possano mai scrutare.
(La recensione del film "
La vita negli oceani" è di
Eva Barros Campelli)
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