Cinema4Stelle

.       .

Vai ai contenuti

FILM > RECENSIONI

21 JUMP STREET RECENSIONE
21 Jump Street recensione
Recensione

21 jump street recensione
[21 Jump Street recensione ] - Scena iniziale. Anno accademico 2004-2005: Schmidt (Jonah Hill), basso e grassottello, probabilmente il diciassettenne secchione della situazione che ama infilarsi lo zaino su tutt'e due le spalle, apparecchio in bocca compreso, sta proponendo alla ragazza più carina della scuola di andare al ballo con lui; Jenko (Channing Tatum), zaino su un'unica spalla e sguardo ammaliante, alto e belloccio, se la sta ridendo nell'assistere alla proposta del suo compagno di corso, prendendolo in giro senza trattenersi dallo sghignazzare anche di fronte alla ragazza. Esistono troppe regole e troppi stereotipi per riuscire a cavarsela davvero in un college americano, e la maggior parte dei film e delle serie tv a tema degli anni Ottanta ce l'hanno insegnato bene: la legge del più popolare asserisce che non bisogna mai mostrarsi seri o impegnati in nessuna attività, così com'è severamente proibito non «monospallarsi». I tempi, tuttavia, sono molto cambiati nel corso dell'ultimo ventennio e le cose, adesso, stanno diversamente: i bei tipi di ieri sono diventati gli amanti della natura di oggi, rispettosi dell'ambiente che si riuniscono alla sera non più per bere e ballare, bensì per suonicchiare con la chitarra qualche canzone di Phil Collins, magrolini e salutisti nel loro pallore di studenti modello. I giri che alcuni di questi frequentano, però, sono notevolmente peggiori di quelli di una volta, e se prima era la marijuana ora è la nuova moda delle droghe sintetiche. Schmidt e Jenko, nel frattempo, si suono arruolati nella polizia con la speranza di far carriera al suo interno, diventando migliori amici nel condividere ognuno il talento che (non) possiede con l'altro. Nel 2012, dopo il primo, fortuito vero arresto della loro vita, vengono assegnati a una missione fatta su misura per entrambi, che nonostante i sette anni trascorsi dai tempi del college sembrano aver conservato il viso fresco e sciocco di allora. Al numero 21 di Jump Street li attenderà dunque un capo «nero e incazzato» come nella più vecchia delle tradizioni dei polizieschi americani, che fornirà a un gruppo di poliziotti scelti i dettagli di un incarico sotto copertura in una scuola: «cerca chi la spaccia e becca chi la piazza». Tratto dall'omonima serie televisiva andata in onda tra il 1987 e il 1991 e creata da Stephen J. Cannell, già ideatore di A-Team e Agenzia Rockford, 21 Jump Street unisce la commedia all'azione favorendo l'anti-drammatico confronto finale di ambedue i protagonisti con le proprie paure: quelle, in particolar modo, di essere ancora totalmente dentro ai problemi irrisolti dell'adolescenza. Jonah Hill, reduce dall'ammirazione hollywoodiana incondizionata dopo il più difficile ruolo in L'arte di vincere accanto a Brad Pitt, scrive e adatta il soggetto dal telefilm originale dando prova di essere un autore in grado di staccarsi completamente da qualsivoglia riferimento precedente, con un'opera del tutto svincolata e a se stante, divertente senza mai essere volgare nonché innovativa nel suo format di commedia-azione più che mai proiettata verso il futuro. E non lo fa di certo attraverso l'uso di chissà quale tecnologia, quanto di tutti quei cliché che appartengono al mondo odierno e di cui spesso non vogliamo sentir parlare: a tal proposito, Dave Franco (fratello del più famoso – e di gran lunga più alto – James) e Brie Larson (United States of Tara) hanno da dire la loro, interpretando in qualche maniera se stessi sino ad arrivare a una scena finale catastrofica ed esplosiva, in cui persino uno degli attori più richiesti di sempre compare per un paio di minuti in qualità di cameo. Non vi sveleremo quale: 21 Jump Street, dopotutto, va visto a beneficio di qualche sincera risata. (La recensione del film "21 Jump Street" è di Eva Barros Campelli)
- Vai all'archivio delle recensioni
- Lascia un commento o la tua recensione del film "21 Jump Street" qui di seguito




Torna ai contenuti | Torna al menu