recensione di E. Lorenzini
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Ralph Spaccatutto recensione] - C'è poco da aggiungere. Giudizi semplicistici e complimenti triti a parte, la Pixar ha vinto. Con Ralph Spaccatutto, splendida sorpresa di questo Natale 2012, i maghi californiani aumentano il divario con la concorrenza: per qualità dell'immagine, originalità della trama, attualità dei contenuti e spinta verso l'infinito e oltre delle aspettative del pubblico (infantile e non solo), le avventure del cattivo virtuale Ralph scalano tutte le hit parade di sempre e guadagnano la nicchia dei capolavori. Al melting pot degli antagonisti animati, che annovera di tutto e di più, mancava soltanto un distruttore di professione annoiato dalla sua (imposta) dedizione all'uso del martello. Come nella più classica delle rappresentazioni proppiane, che anche in casa Pixar, nonostante tutte le derive "adulte" e la fitta maglia di sottotesti, viene sempre rispettata, il punto di svolta della vicenda coincide con la massima esasperazione di Ralph, protagonista negativo del videogioco arcade Felix Aggiustatutto, nei confronti della sua missione demolitrice: costretto a sbriciolare le case di una ridente cittadina per permettere allo scialbo eroe Felix di intervenire con i suoi poteri riparatori, Ralph vive il dramma del lavoratore coatto, alienato da una routine che lo bolla come outsider e reprime le sue capacità. Anche per chi non volesse cogliere l'allusione, non troppo velata, alle iniquità quotidiane del mondo del lavoro, la fuga di Ralph verso altri videogiochi, alla ricerca di un ruolo che lo riqualifichi e gli affibi una vera missione, resta una meravigliosa trovata narrativa. Il film è un concentrato di denunce sociali: dalla vessazione psicologica del lavoratore medio, insoddisfatto di un lavoro che non lo rappresenta, alla fallacia del rito psicanalitico applicato alle nevrosi postmoderne (prima di scappare, Ralph frequenta con scarso successo un corso di sostegno psicologico per cattivi incompresi), passando per lo scadimento della meritocrazia a favore di promozioni arbitrarie e immotivate. Ma Ralph Spaccatutto è anche, e soprattutto, un grande lavoro di tecnica animata, traboccante di inventiva e di umorismo raffinato. Un cartoon da guardare con la lente bifocale dell'antropologo e dello spettatore divertito. Ricordando che si è stati bambini ma che che anche un gioco da bambini, se osservato con attenzione, somiglia pericolosamente alla vita reale.
(La recensione del film "
Ralph Spaccatutto" è di
Elisa Lorenzini)
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