Cinema4Stelle

.       .

Vai ai contenuti

FILM > RECENSIONI

LA SCOPERTA DELL'ALBA - RECENSIONE
La scoperta dell'alba recensione
Recensione

recensione di E. Lorenzini
[La scoperta dell'alba recensione] - La Storia siamo noi, cantava De Gregori. E quella italiana, più di altre, è fatta di versioni e di contro-versioni, di revisionismi e di confessioni tardive: proiezione macroscopica di una tendenza, tutta italiana, alla relatività. La scoperta dell'alba, secondo film della romana Susanna Nicchiarelli, parte dall'assunto che i nostri drammi più recenti non siano stati elaborati dalla memoria collettiva e siano ancora lì a ribollire nello stomaco del Paese. Da qui e da un fortunato romanzo di Walter Veltroni nasce un racconto delicato e surreale, un improbabile tuffo nelle ombre del passato, che la regista e interprete capitolina svolge con saggezza, dosando fantasy e realismo in un giusto mix di riflessione storica e introspezione personale. Margherita Buy è l'interprete adatta di Caterina Astengo, donna incompiuta nella vita e nel lavoro, che un gioco di circostanze riporta nella casa estiva di famiglia. Lì, nell'eco di un'infanzia inquinata dalla misteriosa scomparsa del padre, rapito negli anni del terrorismo politico, la protagonista riallaccia sul filo del telefono un rapporto inverosimile con la sè stessa bambina e inaugura un flashback sui percorsi tortuosi della storia familiare, sulle ambiguità di un padre troppo a lungo idealizzato, sulle scusanti di una madre impotente, sui traumi irrisolti che hanno segnato la crescita sua e della sorella Barbara. Interessante il duetto caratteriale tra le due sorelle: maniacale una, approssimativa l'altra. Ognuna incapace, a suo modo, di accettare la propria evoluzione, di collocarsi in un mondo orfano di certezze, percorso dai fantasmi di un passato mai esorcizzato. Ingenuità narrativa a parte, l'escamotage della fuga fantastica attraverso il tempo per riappropriarsi di un'identità e di un vissuto coerente è un viatico originale per affrontare l'abusatissimo tema dello scheletro nell'armadio di famiglia. E la Nicchiarelli, grazie a un team di attori con la giusta propensione al paradossale, riesce a condurre questa macchina del tempo senza troppi singhiozzi, sbavando qui e là nel tratteggio dei personaggi, ma senza perdere di vista la matrica storica del suo progetto. Al risveglio dal sogno, ne sappiamo tutti qualcosa di più. Sulle protagoniste, sull'Italia degli anni bui. E anche su noi stessi. (La recensione del film "La scoperta dell'alba" è di Elisa Lorenzini)
- Vai all'archivio delle recensioni
- Lascia un commento, la critica o la tua recensione del film "La scoperta dell'alba":




Torna ai contenuti | Torna al menu