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LA PARTE DEGLI ANGELI - RECENSIONE
La parte degli angeli recensione
Recensione

recensione di R. Gaudiano
[La parte degli angeli recensione] - Gli angeli sono eterei, impalpabili, ci sono ma non si vedono, emanano un alone di bontà…proprio come quel 2% di alcol che ogni anno si vaporizza dalle botti di whisky, detto appunto la parte degli angeli. Ken Loach trae spunto da questa caratteristica delle botti di whisky, medita e realizza un film a sfondo sociale, ambientato nella cittadina di Glasgow, teatro di imprese delinquenziali di quattro giovani teppistelli. Robbie (Paul Brannigan), accusato di violenza e percosse, sta per diventare padre, la sua ragazza Leonie (Siobhan Reilly) partorirà un bel maschietto cui daranno il nome di Luk. Robbie è un ragazzo intelligente ma irascibile, detestato dalla famiglia di Leonie. Albert (Gary Maitland) si scola litri di vermouth e viene beccato a compiere imprese eroiche a dir poco mortali. Mo (Jasmin Riggins), ha la "manina" lesta, ama rubare. A Rhino invece piace cavalcare…ma cavalli di bronzo, che orna con coni stradali. I quattro ragazzi, condannati a scontare 300 ore di lavori socialmente utili, sono sotto l'attenta sorveglianza di Harry (John Henshaw), che nutre per questi giovinastri un sentimento autentico di amicizia. Il più incasinato è proprio Robbie, che è perseguitato da altri giovani teppisti e dalla stessa famiglia di Leonie che vuole i due giovani divisi per sempre. Ma la nascita di Luk vivifica in Robbie un sentimento nuovo di speranza, di cambiamento e di lotta per una vita migliore, cui si associano i suoi compagni di (s)ventura, i quali, insieme a lui, riescono in un impresa a dir poco impossibile. Ken Loach è sempre attento ai vari aspetti umani e sociali, con uno sguardo lucido alla realtà contemporanea. "La parte degli angeli" tratteggia uno spaccato sociale giovanile scozzese allo sbando: nessuna famiglia alle spalle, giovani, preda della malavita organizzata con un unico verbo imperante, la violenza senza freni. Ed è proprio il personaggio di Robbie a personificare la violenza, giovane marchiato da una brutta cicatrice in faccia che non piace a nessuno. Ma Robbie supererà se stesso per meritarsi suo figlio Luk e la sua Leonie. "La parte degli angeli" è un film drammatico che si coniuga ad uno stile schietto e leggero, con dialoghi che tratteggiano con grande introspezione psicologica le varie situazioni drammaturgiche dei personaggi. Film convincente, perfettamente in linea con il pensiero loachiano, ha ricevuto il premio della giuria all'ultimo Festival di Cannes ed il "Gran Premio Torino" al Torino Film Festival, rifiutato dallo stesso Loach per un atto di solidarietà nei confronti dei lavoratori del Museo Nazionale del Cinema, atto molto criticato dal mondo cinematografico, ma che rispecchia la personalità e gli indiscutibili principi del cineasta britannico. Ai titoli di coda, il desiderio di gustare del buon whisky viene spontaneo per tutte le raffinate degustazioni cui assistiamo durante la proiezione, gioia dei palati, che assaporano, giustamente, quel che resta dopo … la parte degli angeli. (La recensione del film "La parte degli angeli" è di Rosalinda Gaudiano)
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