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GLI AMANTI PASSEGGERI - RECENSIONE
Gli amanti passeggeri recensione
Recensione

recensione di R. Gaudiano
[Gli amanti passeggeri recensione] - Provocatorio, aggressivo, anticonvenzionale, sempre pronto ad affrontare i temi più arditi o scandalistici della società contemporanea, Pedro Almodóvar scrive e dirige "Gli amanti passeggeri", film dallo spirito acre, dissacratorio, un altalenante gioco di personaggi borghesi, osservati e descritti in toni farseschi e smascherati nei loro tabù sessuali. Un gruppo di personaggi pittoreschi si trova a condividere una situazione a rischio sul volo 2549, della compagnia spagnola Peninsula. L'equipaggio cerca di tenere sotto controllo l'escalation del panico pensando che la cosa migliore sia quella di sedare i passeggeri. Per quelli in classe Economy potenti ansiolitici per farli dormire, per quelli che occupano la classe Business, Acqua di Valenza (champagne, vodka e succo d'arancia) mischiata ad una buona dose di mescaline sintetiche. Il pericolo esiste e l'impotenza assoluta di fronte a questo dato di fatto scatena, in tutti gli occupanti dell'aereo, una catarsi generale per sfuggire al pensiero della morte. Almodóvar racconta la vicenda in uno spazio astratto. Tutto si svolge nello spazio celeste, un'ellisse che sorvola a 5000 metri di altezza la città di Toledo. Ed è proprio in quest'atmosfera di astrazione, metaforica, lontana dalla vita reale, che il cineasta compone questa commedia irrealistica, che tanto racconta della società spagnola, guidata dal suo attuale governo, società che vive una situazione di rischio galoppante. E come succede per il popolo della Spagna imprigionato in un'ossessiva situazione di pericolo sociale, il volo 2449 deve effettuare un atterraggio di fortuna, senza neanche sapere dove e come avverrà. Una commedia, per così dire, svitata. Scene con molti personaggi in spazi ridottissimi, il trionfo della promiscuità e della sfrontatezza. Il film è un susseguirsi di monologhi catartici. Il tessuto creato da questa catarsi orale avvolge i passeggeri che pian piano si sentono liberi e rinnovati. Nel viaggio segnato dall'imprevedibile rischio, esiste il viaggio intimo che ogni passeggero del volo 2549 effettuerà su se stesso, attraverso confronti con persone presenti sull'aereo e persone rimaste a terra, grazie ad un unico filo telefonico che l'aereo mette a disposizione. "Gli amanti passeggeri" si costruisce in toto sulla parola, balsamica e spettacolare, che combatte il vuoto, la paura, l'incertezza e la morte. Tutti sono protagonisti, tutti straordinariamente bravi, in particolare Javier Camara, Lola Dueñas e Cecilia Roth. L'aereo atterrerà? Anche il finale è squisitamente metaforico. Un luogo intermedio tra la terra ed il cielo, tra la menzogna e la verità, tra la vita e la morte, la paura e la forza d'animo. Alla fine Almodóvar intesse il film di un velato messaggio morale, lasciando che i personaggi restino loro stessi, ma che non mentano più soprattutto a se stessi. I colori del cinema di Almodóvar ci sono tutti, con eccessi e licenze, studiati nel più osservante rigore per conferire all'opera una fotografia, diretta da Luis Alcaine, che conquista ed affascina. "Malaguena salerosa" apre il film con i deliziosi titoli animati disegnati da Mariscal, "I'm so excited" rompe la catarsi introspettiva a metà dell'opera, mentre "Skypes over Cairo" suggella il momento culminante della catarsi erotica. Un film corale, una sarabanda di personaggi con aspetti diversi ma complementari, che Almodóvar, ancora una volta, rende specchio della società spagnola, con i suoi conflitti interni acuti e problematici, questa volta giocando con astuzia una commedia in una fantasiosa storia irreale. (La recensione del film "Gli amanti passeggeri" è di Rosalinda Gaudiano)
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