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El Campo recensione] - E' notte fonda. Una macchina avanza, si ferma davanti al cancello chiuso di una casa di campagna. Santiago (Leonardo Sbaraglia) ed Elisa (Dolores Fonzi) con la piccola Matilda sono arrivati a destinazione. Una casa in campagna è la loro scelta, per sfuggire al trambusto snervante della città e prendersi un periodo di riposo. In quella casa, Santiago ed Elisa avranno modo di capire molte cose del loro rapporto. "El Campo" è il primo lungometraggio del regista argentino Hernàn Belòn, già pluripremiato per alcuni suoi documentari. L'idea di Belòn di mettere in scena crisi d'identità soggettive e di coppia, situazioni sibilline che accidentalmente lo spazio della casa di campagna avrebbe creato e reso palesi, è purtroppo naufragata lungo tutto lo sviluppo della narrazione. Elisa agisce senza essere caratterizzata nel suo personaggio, così è per Santiago. Restano due soggetti distaccati dai loro circuiti emotivi, tranne nei svariati momenti in cui fanno sesso in maniera compulsa. La loro bambina sembra un essere posticcio, che emerge nelle situazioni con un pianto disperato e senza senso. La casa non costituisce uno spazio nuovo ed elaborativo a livello esistenziale. Non viene messa a fuoco nella sua complicità con chi la abita. Le relazioni con i vicini sono quasi prese a prestito in un racconto frammentato, mozzo, disgregato nei significati e nelle finalità narrative di senso. Alla fine tutto il lavoro appare confuso, inconsistente, svilendosi penosamente. Non riesce, "El Campo" né come prodotto, né tantomeno come messaggio filmico. E' un'opera naufragata, anche se si nota una buona padronanza della mdp.
(La recensione del film "
El Campo" è di
Rosalinda Gaudiano)
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