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E LA CHIAMANO ESTATE - RECENSIONE
E la chiamano estate recensione
Recensione

recensione di F. Rinaldi
[E la chiamano estate recensione] - The Wedding Party è il tentativo disperato che tre amiche compiono per rovinare il matrimonio di una quarta ragazza: è inaccettabile che lei, la più brutta e grassa del gruppo e quella che al liceo chiamavano pig-face, si sposi prima di loro e sia anche felice. Le tre "scoppiate" in questione, soprannome che le ragazze hanno dai tempi del liceo (il corrispettivo in inglese avrà forse reso meglio), sono Regan (Kirsten Dunst), Gena (Lizzy Caplan) e Katie (Isla Fisher), mentre la vittima ignara – ma non troppo – è Becky (Rebel Wilson). Trasposizione di un'opera teatrale scritta dalla stessa regista e sceneggiatrice Leslye Headland, il film ruota attorno all'invidia che queste tre ragazze svitate provano per la loro "amica", che secondo loro non ha alcun diritto di sposarsi per prima, essere realmente felice per prima, avere il privilegio o la sfortuna di guardare per il resto della vita il pene dello stesso uomo, prima di farne una collezione il più varia possibile. Le premesse sono quelle di una commedia molto divertente e siuramente lo specchietto di Kirsten Dunst attira molte allodole: è un peccato però che 'molto divertente' si trasformi in 'carino', più freddo ma più adatto a racchiudere in una parola tutto quello che si consuma nel tempo di una sola notte. Stilizzando, ma credendo con una certa cognizione di causa di andare al nòcciolo, ognuna delle tre damigelle incarna un diverso tipo di donna che era possibile rendere meno sagoma e più personaggio. Katie rappresenta la ragazza facile e scollacciata; Gena incarna quella indurita da un evento che sguazza nella categoria dei traumi infantili, tanto necessari nello spiegare un personaggio quanto abili nell'appiattirlo; Regan è invece leggermente più complessa perchè si mostra evidentemente dalla parte di Becky mentre non è meno vipera delle altre, ròsa da un imperativo morale tutto suo: "Becky non indosserà il vestito dei miei sogni". Il modo in cui si svolge l'intreccio nasconde un po' della piattezza dei personaggi ed è dotato di un buon ritmo: a partire dalla ventina di minuti, infatti, l'obiettivo del trio è quello di ricucire lo strappo che rischia di rovinare un matrimonio e un'amicizia decennale. Nel complesso, The Wedding Party è un film rassicurante e a tratti spiritoso. Spiace dirlo, ma avrebbe guadagnato qualcosa in più con l'audio in lingua originale. (La recensione del film "E la chiamano estate" è di Federica Rinaldi)
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