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Due agenti molto speciali recensione] - Nella periferia parigina di Bobigny vive Ousmane Diakité (Omar Sy), un giovane poliziotto di colore che non gode di grande considerazione presso i suoi superiori. Nella bella Parigi vive invece François Monge (Laurent Lafitte), Ispettore Capo della famigerata sezione anticrimine, affamato donnaiolo e uomo senza scrupoli interessato solo a se stesso e alla sua carriera. Dopo l'omicidio della moglie del potente sindacalista Jean, al centro di una profonda controversia sociale, avvenuto proprio a Bobigny, i due si trovano costretti, loro malgrado, a lavorare insieme. Tra gag, battute e sparatorie, i due scopriranno un losco e segreto giro d'affari che li porterà da nobili salotti parigini a malfamati quartieri di periferia, in un crescendo di azione e sorprese. Quarto lungometraggio del regista David Charhon, noto in patria per la direzione di alcuni importanti spot pubblicitari, "Due agenti molto speciali" racconta due mondi, quello del giovane Ousmane, fatto di crimini e violenza quotidiana, e quello dell'affascinante ma viscido François, fatto di lusso, servilismo e arrivismo. Due realtà diverse che si incrociano a seguito di un omicidio che vede coinvolte le alte sfere dello Stato. Due identità sociali e culturali ormai consolidate nell'immaginario francese ed europeo, quello della città per bene e quello della "banlieue", la periferia, casa di poveri, immigrati e criminali, che arrivano qui a confrontarsi e a dialogare, mostrando i rispettivi pregi e difetti. Grazie soprattutto alla comicità innata di Omar Sy (il famosissimo protagonista di "Quasi Amici"), il cui personaggio non può fare a meno di ricordare il poliziotto Eddie Murphy di "Beverly Hills Cop", il film (a cui il titolo italiano, come spesso accade, non rende giustizia) riesce a criticare lo Stato e la società francese in modo intelligente e leggero, senza cadere nella denuncia scontata, pesante e moralista. A cavallo tra l'action movie e la commedia, "Due agenti molto speciali" smaschera la Parigi per bene, rivelando lo sporco che si annida al di sotto del velo di perbenismo con cui la società, quella autodefinitasi "buona", si ricopre. Grazie a un buon lavoro di sceneggiatura e a dialoghi ben scritti, i due personaggi, quello di Ousmane e quello di François (interpretato da Laurent Lafitte, già visto in "Piccole bugie tra amici"), creano un piacevole e divertente equilibrio tra loro, che non riesce però, sfortunatamente, a mantenere costante il ritmo narrativo, che scende notevolmente verso la fine. Nel complesso, però, "Due agenti molto speciali" resta una commedia piacevole e divertente che dimostra quanto il cinema francese sia cresciuto negli ultimi anni, al punto da attirare a buon motivo un numero sempre maggiore di spettatori nelle sale.
(La recensione del film "
Due agenti molto speciali" è di
David Di Benedetti)
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