Cinema4Stelle

.       .

Vai ai contenuti

FILM > RECENSIONI

CENA TRA AMICI - RECENSIONE
Cena tra amici recensione
Recensione

recensione di E. Lorenzini
[cena tra amici recensione] - Il talento dei francesi per la parola è un dono ambiguo: se poco (o male) dosata, diventa un macigno. Per fortuna, il gusto dell'affabulazione tipico dei cugini d'Oltralpe ha molte declinazioni. E quella scelta dai drammaturghi-registi Alexandre De La Patellière e Matthieu Delaporte è una declinazione felice. Il loro "Cena tra amici", già pièce di acclamato successo, sbarca sullo schermo senza plastiche facciali: un canovaccio teatrale verboso e didascalico, una storia di nomi, essenzialmente. Eppure, nonostante la traduzione aderentissima all'originale, lo sdoganamento al cinema non accusa la logorrea e la staticità della messa in scena teatrale. Al contrario: in questa non-vicenda monospaziale e uni temporale, in cui le uniche cose che scorrono sono le ciarle isteriche e ridondanti dei cinque protagonisti, l'elemento di forza è proprio lui: il lògos. Questa cellula primaria del raziocinio umano, l'unità di misura della sua intelligenza (e, ahimè, della sua debolezza). Il pretesto che accende la discussione tra i cinque membri di una borghesia tronfia e sgonfia riuniti intorno a un tavolo, ognuno portavoce di una specifica nevrosi figlia del benessere, è il prénom che uno di loro pensa di affibbiare all'ignaro erede appena messo in cantiere. Una scelta gratuitamente provocatoria, che infiamma l'ego disturbato degli altri commensali. Da una banale – e in fondo arbitraria – bizzarria del ricco e arrogante Vincent, si sbroglia una complicata matassa di sospetti, accuse e delazioni, un gioco al massacro che svela i piccoli drammi e le idiosincrasie di un'intera classe sociale. Il tandem registico è bravissimo a calibrare la partecipazione dei vari personaggi alla gara dialogica, a dotare ciascuno di una maschera che non sconfina nella caricatura ma che raggruma gli eccessi dei rispettivi caratteri. Un po' trito, forse, è lo scenario: quel fatidico riunirsi per sorbire il pasto della discordia, pretesto fintamente allegro che involve nella tragedia. Però, dall'intrigante "Dio del massacro" di Yasmina Reza (riletto meno felicemente al cinema da Roman Polanski con "Carnage") al caso editoriale "La cena", dell'olandese Herman Koch, l'arte recente ci ha mostrato come il convivio sia il contesto ideale, nella sua intimità coatta che sfilaccia le tensioni e forza i rapporti, per innescare vere e proprie bombe sociali. (La recensione del film "Cena tra amici" è di Elisa Lorenzini)
- Vai all'archivio delle recensioni
- Lascia un commento o la tua recensione del film "Cena tra amici":




Torna ai contenuti | Torna al menu