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BOMBER - RECENSIONE
Bomber recensione
Recensione

Bomber recensione
[Bomber recensione] - Presentato nel 2009 al South by Southwest Film Festival, Bomber, film indipendente low budget, non è mai stato distribuito in Inghilterra (terra d'origine del regista) e mai visto in Italia, se non durante il Torino Film Fest. E' stato però rivalutato e ben-valutato all'interno dei più importanti festival del mondo. Questo esilarante film racconta la storia di una coppia di ottantenni, Alistair (Benjamin Whitrow) e Valerie (Eileen Nicholas), che sposati ormai da tanto tempo, vivono appiattiti dalla loro monotona routine. Tutto inizia a movimentarsi quando Alistair, decide di ritornare nel suo paese d'origine- la Germania- dove era stato arruolato come pilota durante la Seconda Guerra Mondiale. Porta con sé da troppi anni il peso di una colpa mai espiata ed è intenzionato quindi, a chiedere pubblicamente scusa alla popolazione del villaggio tedesco che ha bombardato durante la guerra. Decide così di partire con la moglie per saldare i conti con il passato. Al viaggio si unisce controvoglia il figlio Ross (Shane Taylor), classico "buono a nulla" come lui stesso si definisce, trentenne che non ha ancora deciso cosa fare della propria vita e che passa la maggior parte del tempo attaccato al telefono con la fidanzata Leslie. Costretti dai fatti a vivere a stretto contatto, la vacanza si rivelerà un'occasione per fare i conti con le cose mai dette nè affrontate, con questioni familiari e sentimentali da tempo irrisolte. Questa pluripremiata commedia inglese è il risultato di un racconto autobiografico: Paul Cotter afferma di aver preso spunto da un viaggio fatto alcuni anni prima nel Nord Europa insieme ai genitori e alla sorella. "Mio padre è come il padre di Ross, è stato un pilota bombardiere" dice il regista, che per ovvi motivi, è anche lo sceneggiatore del film. Prosegue affermando "non sono uno scrittore, ma un regista. In questo caso però sono stato costretto a scrivere la sceneggiatura perchè non avevo soldi. La necessità è la madre di ogni virtù. Per fortuna mi è risultato semplice perchè è stato un po' come registrare dei discorsi tra i miei genitori". In questo film egli mette a confronto due generazioni diverse con due diversi modi di manifestare i propri sentimenti ed esprime attraverso la commedia, il tema delle problematiche relazionali, del conflitto generazionale. Lo racconta con profondità e serietà ma al tempo stesso anche con molta ironia. La nostra generazione, prosegue, "è cambiata nel modo di esprimere le emozioni, ogni cosa è sul piatto e forse le mostriamo anche troppo. Un tempo era il contrario, si era molto più rigidi e chiusi". La formula del successo di questo film "fatto in casa", realizzato con soli 29.000 euro e girato in digitale senza alcun supporto, è probabilmente data dall'attenzione che si da ai personaggi. Solo tre, ma ognuno di essi ben costruito, con caratteristiche definite e spesso opposte. Lo stesso regista afferma di essersi ispirato al neorealismo di Ladri di biciclette. Dando molta importanza alle storie, alla semplicità dei personaggi e ai loro pensieri, è riuscito a portarsi a casa ben dodici premi (tra cui miglior film, miglior regia). Sorridendo agli aspetti divertenti di questo road movie, aspettiamo i suoi prossimi due film che ha già in caldo: due sceneggiature, un horror e una commedia agrodolce sullo stile di Bomber. (La recensione del film "Bomber" è di Azzurra Carmosino)
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