recensione di M. Lomuscio
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biancaneve e il cacciatore recensione] - Considerato il successo del non proprio riuscito Alice in wonderland di Tim Burton, ormai il cinema americano punta il suo sguardo verso il mondo delle favole. Quindi, in attesa del prequel firmato Sam Raimi de Il mago di Oz, prima abbiamo avuto una rilettura della fiaba di Biancaneve con Julia Roberts nel ruolo della cattiva e Tarsem al timone di regia, poi questa, in versione fantasy dark, con la Bella di Twilight, Kristen Stewart, nei panni della protagonista alle prese con una feroce matrigna incarnata dalla veramente bella Charlize Theron.
La storia prende il via dalla fanciullezza di Biancaneve, la quale, orfana di madre, vede presto suo padre, sovrano di un impero, legarsi alla misteriosa Ravenna (la Theron, appunto), che si sbriga ad eliminarlo per prendere il suo posto sul trono, facendo poi rinchiudere la piccola figliastra in una cella, fino al compiersi dell'età maggiore.
Ma è proprio nel momento in cui Ravenna decide di uccidere la giovane principessa che questa riesce a scappare rifugiandosi in un bosco oscuro, dove la malvagia sovrana invia alla sua ricerca il cacciatore Eric (Chris Hemsworth), senza immaginare, però, che l'uomo decida di schierarsi dalla parte della ragazza.
Quindi, dimenticate Walt Disney e la sua Biancaneve tutta colori, animali danzanti e cantanti e morale buoni/cattivi di fanciullesca memoria, perché
Biancaneve e il cacciatore, al contrario, abbonda in atmosfere nere e momenti crudi che prendono le distanze dalla leggerezza della nota favola.
Gli elementi classici ci sono tutti, dalla strega cattiva al magico specchio delle Brame (in stile T-1000 di Terminator 2-Il giorno del giudizio), fino alla mela stregata e alla presenza dei sette nani (interpretati da attori di statura normale, tra cui Bob Hoskins e Nick Frost, ma ottimamente trasformati grazie alla CGI), poco inclini alle buone maniere e più dediti alla vita selvaggia.
Ciò che differisce è tutto il resto, che, come già accennato, immerge il film dell'esordiente Rupert Sanders in una sua personale aurea dark tutt'altro che disprezzabile.
Certo, inquadrature, personaggi, struttura e situazioni riportano non poco alla memoria la trilogia de Il Signore degli anelli di Peter Jackson, ma, nel complesso, l'operazione risulta lodevole, anche perché la storia non sembra assolutamente puntare allo sfociare di una scontata sottotrama sentimentale (cosa che la presenza della Stewart e del belloccio Thor Hemsworth aveva lasciato tranquillamente pensare).
E si perde un po' di credibilità solo nel fatto che la più bella del reame sia l'insipida Stewart e non la splendida Theron; ma, d'altra parte, è sempre di una favola che stiamo parlando, universo fantastico dove tutto è possibile.
(La recensione del film "
Biancaneve e il cacciatore" è di
Mirko Lomuscio)
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