Cinema4Stelle

.       .

Vai ai contenuti

FILM > RECENSIONI

BENVENUTO PRESIDENTE! - RECENSIONE
Benvenuto Presidente! recensione
Recensione

recensione
[Benvenuto Presidente! recensione] - In un minuscolo paesino di montagna vive un uomo dal nome decisamente ingombrante: Giuseppe Garibaldi (Claudio Bisio), per gli amici "Peppino", bibliotecario con una grande passione per la pesca. Un giorno, a causa di una votazione fasulla voluta dai leader dei tre principali partiti politici (Giuseppe Fiorello, Massimo Popolizio, Cesare Bocci), Peppino viene eletto Presidente della Repubblica Italiana. Giunto a Roma, l'ignaro bibliotecario deve fare i conti con un mondo a lui completamente sconosciuto, fatto di incontri istituzionali, proclamazioni ufficiali e oscure macchinazioni politiche. Aiutato nell'affrontare la vita da Presidente e il suo odioso protocollo dalla bella Janis (Kasia Smutniak), inflessibile e affascinante Vice Segretario, e dal suo impostato entourage, l'onesto Peppino scuoterà le istituzioni in crisi e riconquisterà un Paese ormai sfiduciato da una politica sporca e ridicola. Sull'onda di "Dave - Presidente per un giorno", film di Ivan Reitman del 1993, Riccardo Milani ("La guerra degli Antò", "Piano, Solo") torna sul grande schermo con un film che, per sua sfortuna, si colloca in un momento politico molto particolare per il nostro Paese. Lungi dall'affermare che lo scopo del regista sia quello di elogiare le nuove istanze politiche e il loro rivoluzionario modo di fare, "Buongiorno Presidente!" vuole in realtà raccontare una favola divertente che abbia come unico obiettivo quello di esser una critica onesta all'antipolitica e, soprattutto, agli italiani e al loro vizio di considerare la politica una semplice delega di responsabilità e doveri, dove corruzione e furberia sono semplicemente una realtà ingrandita rispetto alla piccola quotidianità dell'uomo comune. Le premesse, quindi, sono più che buone, e ricalcano la tendenza già marcata dal precedente "Viva la libertà" di Roberto Andò, con l'unica differenza che quest'ultimo ha saputo dimostrare un senso civico e una cultura politica notevole, facendo della sua storia un grande elogio alla cultura e una critica davvero appassionata e intelligente. Se si guarda alla pellicola di Milani, certamente di stampo prettamente comico e più distaccato del film di Andò, l'unica critica ravvisabile ed effettivamente efficace è relegata a circa 3 minuti di film, mentre tutto il resto è fatto di battute e gag viste e riviste, senza nessun contenuto, con un buonismo a volte davvero eccessivo tanto da risultare melenso e stanchevole. Si arriva quasi, forse involontariamente, a sbeffeggiare le alte cariche (il presidente del Brasile che si presenta ballando la samba), per poi cadere, nuovamente, nell'ormai stantio cliché dell'italiano da pizza e mandolino (che canta, non si capisce bene perché, un inno a Che Guevara dentro al Quirinale). Se lo scopo era quindi quello di svegliare le coscienze italiane ed appellarsi all'onestà attraverso la risata, l'obiettivo non è stato raggiunto. E non aiutano nemmeno il cast, un pastiche di ombre che appaiono incastrate in una commedia dai toni forzati la cui sceneggiatura è davvero priva di contenuto e a tratti anche un po' volgare, e l'ingegnosa (ma purtroppo isolata) trovata di nominare "poteri forti" un improbabile quartetto di menti eccelse come Pupi Avati, Lina Wertmüller, Gianni Rondolino e Steve Della Casa. Insomma, si poteva fare di meglio, perché la critica intelligente e la risata calorosa sanno e possono andare di pari passo... lo aveva dimostrato, guarda caso, proprio Claudio Bisio a Sanremo. (La recensione del film "Benvenuto Presidente!" è di David Di Benedetti)
- Vai all'archivio delle recensioni
- Lascia un commento, la critica o la tua recensione del film "Benvenuto Presidente!":




Torna ai contenuti | Torna al menu