recensione di R. Gaudiano
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A Royal Weekend recensione] - Franklin Delano Roosevelt è stato un grande Presidente degli Stati Uniti d'America in un periodo molto critico, tra la crisi del 1929 con il crollo di Wall Street fino a tutto il secondo conflitto mondiale. Il Presidente Roosevelt inoltre è ricordato nella storia americana per le sue grandi capacità riformiste nonché di politica internazionale. Una figura, quindi, di grande spessore ed abilità politiche. "A Royal Weekend", diretto da Roger Michell (regista anche di "Notting Hill") e sceneggiato da Richard Nelson, parla di Franklin Delano Roosevelt, ma abbatte la facciata politico-pubblica per porgere quel lato, per così dire, segreto, intimo, solo umano, dell'uomo, Presidente di una grande Nazione. Nel giugno del 1939, il Presidente Roosevelt (interpretato da Bill Murray) si prepara ad ospitare il Re Giorgio VI e la Regina Elizabeth Bowes-Lyon d'Inghilterra (Samuel West e Olivia Colman) per un weekend presso la residenza dei Roosevelt all'interno dello " Hyde Park sull'Hudson", nella parte settentrionale dello stato di New York, evento che segnava la prima visita assoluta di un regnante Britannico negli Stati Uniti. Infatti, Giorgio VI con la sua visita intendeva ottenere il pieno sostegno degli Stati Uniti d'America contro il serissimo pericolo tedesco. Un weekend quasi all'insegna di un edulcorato romanticismo, raccontato dal filtro interpretativo della voce fuori campo di Daisy Suckley (Laura Linney), cugina alla lontana di Roosevelt, ma anche scialba amante dello stesso. L'intreccio della sceneggiatura pur ruotando intorno ad importanti personaggi politici, racconta con arguzia e ricercata scaltrezza le normali e quotidiane debolezze di queste persone che alla fine, come tutti, hanno peccati veniali cautamente celati in quella sfera privata non accessibile ad alcun cittadino o suddito. Il privato, con le sue incertezze, debolezze e…pruderie. "A Royal Weekend" racconta il Presidente Roosevelt, uomo donnaiolo e amante dell'alcool. Sua moglie Eleanor (Olivia Williams), che sa dei tradimenti del marito. Sara (Elizabeth Wilson), la madre del Presidente, che è al corrente della predilezione di suo figlio per l'alcool. Re Giorgio VI soffre moltissimo in pubblico della sua balbuzie. Sua moglie, la Regina Elizabeth, esterna molto goffamente il timore di essere derisi come popolo inglese dagli stessi ospiti americani per accaduti fatti storici. Daisy è un personaggio quasi insignificante: rapita dall'amore verso l'uomo Roosevelt, accetta con rammarico una sorta di menage amoroso multiplo. Atmosfera avvolta da un alone quasi fiabesco, prati infiniti che ammaliano per il gioco misurato di una tavolozza di colori straordinaria, interni ben curati, anche i costumi rigorosamente dell'epoca. In sintesi tutti elementi che concorrono ad una buona resa del prodotto. Tuttavia, "Royal Weekend" non convince fino in fondo per la frammentata sceneggiatura che penalizza anche un'incisiva e completa caratterizzazione dei personaggi del film. Se di vita privata doveva trattarsi ed il fine era appunto quello di creare un prodotto che trasudasse originalità, mancano quei dettagli che avrebbero reso più chiara e plausibile tutta la narrazione, ovviando anche ad alcuni momenti un po' noiosi. In compenso l'ottima recitazione rende piacevole "A Royal Weekend", regalando anche qualche momento divertente.
(La recensione del film "
A Royal Weekend" è di
Rosalinda Gaudiano)
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