SERENITY
 
  progetto di libertà e di miglioramento sociale. L’equipaggio non è un pugno di eroi senza macchia e senza paura, ma un gruppo di persone “normali” che faticano a sbarcare il lunario, rapinatori dal cuore grande, traboccanti d’umanità, di timori e di aspirazioni. Whedon disegna i suoi personaggi con cura donandogli uno spessore notevole e una costruzione articolata, tenendo conto delle emozioni che hanno gli uomini nella quotidianità; soffrono, si innamorano, vogliono fare sesso, un po’ lontano dall’estetica asettica, eppur compianta, dell’Uss Enterprise. In questo film torniamo finalmente a vedere degli ottimi combattimenti tra astronavi con movimenti di dolly veloci e cameracar iperboliche, in cui lo spettatore può facilmente immedesimarsi, come se fosse egli stesso al centro della battaglia. Spettacolari anche i combattimenti corpo a corpo, intensi, coordinati, senza sbava-  
  ture e soprattutto svincolati completamente dalla moda Matrix che ha imperato negli ultimi tempi, nonostante il trait d’union con l’intramontabile fascino delle arti marziali anche qui citate abbondantemente, ma rivisitate in una chiave piuttosto originale. Curiosità: "Serenity" è tratto dalla serie televisiva "Firefly" trasmessa dalla Fox e creata dallo stesso regista.

(di Gianni De Mauro)


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