THE DESCENT
 

recensione the descent

 
Al suo secondo lungometraggio, il trentacinquenne Neil Marshall sembra già essere, per gli appassionati di orrori su celluloide, un nome da tenere d’occhio. Dopo averci deliziati, nel 2002, con quell’ottimo werewolf-movie intitolato "Dog soldiers" (distribuito in Italia direttamente su supporto dvd), che metteva in scena un commando di soldati inglesi, inviato in un bosco sperduto della Scozia per un'esercitazione di combattimento, alle prese con un feroce branco di lupi mannari, torna a stupirci con lo splendido "The descent-Discesa nelle tenebre", il quale ricorda non poco, soprattutto per quanto riguarda l’ambientazione, la sua opera d’esordio. Non a caso, ha dichiarato: “In un certo senso è un film gemello di "Dog soldiers". Qui ci sono sei donne invece di sei uomini, che si trovano intrappolate  
 
e devono fronteggiare un nemico comune, ma invece di unirsi contro le avversità, ognuna si scontra con l’altra e le loro relazioni si disintegrano”. Senza perdere tempo, Marshall apre immediatamente la pellicola con un evento scioccante, per poi portarci a conoscenza di sei amiche pronte per effettuare una piccola spedizione speleologica nelle viscere della terra, in una remota catena montuosa: l’affascinante  
e pericolosa Juno (Natalie Mendoza), la spericolata Holly (Nora Jane Noone), le sorellastre scandinave Rebecca (Saskia Mulder) e Sam (MyAnna Buring), e Sarah (Shauna Macdonald), ancora scossa dalla morte del marito e della figlia, in un incidente, e di cui si è presa cura Beth (Alex Reid), insegnante di letteratura inglese. Di qui in poi, ci trasporta nei claustrofobici ambienti sotterranei, all’interno di una lunga attesa efficacemente spezzata, più volte, da falsi allarmi e spaventi improvvisi, e lasciandoci pensare, in un certo senso, ad una versione “cavernicola” di "Creep-Il chirurgo" di Christopher Smith, altro riuscito, recente horror proveniente dalla Gran Bretagna. E le cose si complicano quando, raggiunte le profondità della terra, un improvviso crollo blocca l’unica via d’uscita per le sei donne, le quali, a loro insaputa, sono le prede di qualcosa che ha imparato a vivere lontano dalla luce, strisciando nel buio: quel qualcosa che dovranno affrontare, senza paura, mentre segreti e verità vengono allo scoperto, riaprendo vecchie ferite. Proprio così, in quanto il regista, senza dimenticare di rendere coltamente omaggio a due celebrati classici della Settima Arte come "Apocalypse now" di Francis Ford Coppola e "Un tranquillo week-end di paura" di John Boorman, mette in scena sei personaggi dalle personalità tutt’altro che scontate e ...(segue)
 
 
  Scheda Recensione Locandina  
 

Copyright © Cinema4stelle.it 2003-2005. Tutti i diritti sono riservati.