RIDING GIANTS
 
  che portò devastazioni in tutto il globo, oltre a creare inevitabilmente onde di dimensioni ciclopiche. Ci si aspetta che venga dato il giusto risalto al “mercoledì da leoni” - nome con il quale si ribattezzò il giorno glorioso (per tutti i surfisti) 28 gennaio 1998- , quando immense onde si abbatterono sulle coste delle Hawaii, facendo diventare il surf ed i suoi uomini leggenda, con prime pagine ed aperture dei telegiornali di tutto il mondo a loro dedicate, invece niente di tutto questo. Si viene nuovamente catapultati indietro nel tempo ai lontanissimi anni ’60, per seguire le vicende umane e la crescita di Laird Hamilton, dai suoi problemi di vita familiare quando era piccino, e fu abbandonato dal padre rimanendo solo con la mamma, fino alle sua maturità come uomo e surfista. Una quantità di notizie inte-  
 
ressanti a costruirci su la biografia del bravissimo Laird e che Peralta ha però erroneamente creduto opportuno di dover snocciolare, a tutto discapito di una giusta e oggettiva ricostruzione della realtà storica del surf degli anni ‘90. E’ evidente infatti l’influenza nefasta di Hamilton (che produce assieme alla Quicksilver) sulla buona riuscita del documentario. Non si può ignorare una data storica per tutto il movimento surfistico, per andare a celebrare e a glorificare  
 
  uno dei tanti suoi protagonisti, così come non si può disconoscere ad “Un Mercoledì da Leoni” (la pellicola firmata da Milius e qui assurdamente ignorata) il merito d’aver contribuito a diffondere la cultura del surf in tutto il mondo, merito che, a leggere fra le pieghe del racconto, sembra sia da attribuire al film “Gidget”(!). Un “buco nell’acqua”. Complimenti vivissimi.

(di Manuel Cossu)
 
 
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