e in latino (l'accento della lingua dei romani è più che imperfetto). Per il cineasta sono semplici attanti di una storia cupa e sacra, strumenti modesti di un disegno divino, funzioni di una verità rivelata. Le apparizioni demoniache, le metamorfosi orrorifiche dei bambini e dei nani, le numerose inquadrature modellate sui quadri di un'ideale galleria religiosa sono bellissime. Mei Gibson non vuole fare proseliti, non vuole convincere. , non vuole spaventare, non vuole spiegare, accusa-  
re. Recita, per due ore, la sua preghiera flagellante e gotica e fustiga il suo attore protagonista e gli spettatori. Non abbassa mai contrito lo sguardo e porterebbe, al posto del Cireneo, la croce.
    Enrico Magrelli (Film TV)
     
   
 
 
 

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