Il climatologo Jack Hall,
le cui ricerche indicano
che il riscaldamento del
globo terrestre potrebbe
innescare un catastrofico
cambiamento del clima, assiste
con i propri occhi allo
staccamento di un gigantesco
pezzo di ghiaccio dalla
calotta artica. In seguito,
enormi chicchi di grandine
assaltano Tokyo, violentissimi
uragani distruggono le Hawaii
e devastanti tornado spazzano
via Los Angeles; ma sono
soltanto i primi sintomi
di un cambiamento globale
del clima, in quanto ci
si sta spingendo verso una
vera e propria nuova Era
Glaciale. Intanto, mentre
Hall si trova alla Casa
Bianca per dare l'allarme,
suo figlio diciassettenne
Sam è a New York,
rifugiatosi nella Biblioteca
Pubblica, in seguito ad
una gigantesca inondazione
e ad un brusco calo delle
temperature... "Ho
letto 'The coming global
superstorm', un libro non
di
fiction,
che illustra
la possibilità
dell'arrivo
di questa
supertempesta,
ed è
un qualcosa
che mi ha
immediatamente
preso, mi
ha attirato.
L'idea di
questo cambiamento
climatico
improvviso:
non soltanto
veniva esaminata
la possibilità
del suo verificarsi,
ma anche di
come tutto
questo avrebbe
invertito
quelle che
sono le situazioni
politiche
attuali".
Accompagnato
dal produttore
Mark Gordon
e dallo sceneggiatore
Jeffrey Nachmanoff,
Roland Emmerich,
autore passato
da
discutibili operine
come 'Joey' (1985)
a blockbuster fantascientifici
quali 'Stargate' (1994)
e 'Independence day'
(1996), ha accolto
a Roma, lo scorso
10 Maggio, con questa
dichiarazione la stampa,
in occasione dell'uscita
italiana della sua
ultima fatica, 'The
day after tomorrow
- L'alba del giorno
dopo' che, riallacciandosi
al filone dei film
catastrofici, esploso
negli anni Settanta
con pellicole come
'Terremoto' (1974)
e 'Valanga' (1978),
e tornato di moda
negli ultimi anni
grazie ad autentiche
aberrazioni cinematografiche
quali 'Twister' (1996),
'Dante's peak' (1997)
e 'Vulcano - Los Angeles'
1997 (1997), fonde
abilmente ecologia,
politica ed effetti
speciali, introducendo
perfino una sequenza
da 'eco - vengeance'
(pellicole riguardanti
gli animali assassini)
e momenti che sfiorano
l'horror puro. Non
a caso, nel corso
della conferenza stampa,
in un'atmosfera particolarmente
solare e scherzosa,
il regista, oltre
a comunicare che tra
i suoi progetti futuri
('King Tut', 'The
girls next door' n.d.a.)
c'è un lungometraggio
ispirato a Shakespeare,
ed a dichiarare di
essere rimasto deluso
dalla vittoria di
Bush su Al Gore alle
ultime elezioni, in
quanto da sempre sostenitore
dei Verdi, ha detto
che la scelta di riportare
l'argomento del cambiamento
climatico in un grosso
film hollywoodiano
è volta soprattutto
a risvegliare nella
gente sensibilità
e consapevolezza,
in modo da stimolare
dibattiti e discussioni
che lo riguardino.
La sua nuova fatica,
come di