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NIGHTMARE
BEFORE CHRISTMAS |
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Scopo di
questa rubrica è analizzare i
grandi CAPOLAVORI del
'900 e quindi di IERI. Contestualizzarli
ad OGGI per capire se la prova del TEMPO
li ha resi ETERNI o superati. Verranno
presi in esame solo opere che all'epoca
venivano considerati CAPOLAVORI
per capire, analizzando il contenuto
e la forma, gli aspetti che li hanno
resi tali da essere, circoscritti al
loro TEMPO per ovvi motivi sociali o,
ETERNI anche OGGI e DOMANI. |
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“È
stato molto tempo fa, più
di quanto ora sembra…in un
posto che forse nei sogni si rimembra…la
storia che voi udire potrete si
svolse nel mondo delle storie più
liete. Vi sarete chiesti, magari,
dove nascono le feste; se così
non è, direi che cominciare
dovreste”… e dentro
la cavità dell’albero,
nel nero ignoto, verso il fantastico
paese di Halloween. Gli
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abitanti cantano motivi gracchianti,
danzano, alla fioca luce lunare, contorti
balli convulsi, gioiscono eccitati di
fronte ad agghiaccianti giochi, familiari
divertimenti per la cittadinanza. Niente
pare turbare l’ordine pacifico
degli eventi che ruotano ciclicamente
attorno alla festa annuale, secondo
una consuetudine acquisita per un’assimilata
forma di eredità. Jack Skeletron,
re di Halloween, sovrano supremo, eccelso
mostro, ammirato, idolatrato ed imitato
dagli orribili vassalli – proprio
lui – patisce una dissennata insofferenza
verso gli usi e costumi del regno oscuro.
La visita inaspettata alla Città
del Natale costituisce l’elemento
deflagrante all’interno dell’anima
afflitta di Sua Maestà, pronta
a confondere l’improvvisa novità
con una nuova pratica celebrativa, tesa
a divenire rapidamente imminente tradizione
da apprendere, plasmare e tramandare.
Lo sviluppo della storia – insaporita
di acuta ironia – racchiude in
sé un definito senso allegorico,
attraverso il quale lo spettato- |
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re
riflette sull’inevitabilità
della personalità individuale,
propria ed esclusiva, dotata di
pregi e difetti, difficilmente
capace di sovvertire le soggettive
peculiarità. L’ossessiva
considerazione del Natale forza
Jack a contemplare una festa rivoluzionaria,
distante anni luce dalle caratteristiche
di Halloween, che si rivelerà
un disastro totale, deludendo
sia i propri concittadini che
gli abitanti della coloratissima
terra innevata. Non arrive- |
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rà troppo tardi il momento in
cui sarà ben chiara la necessità
di difendere ed apprezzare le qualità
singolari di ogni popolazione, auspicando
una felice e lodevole convivenza tra
di esse, senza peccare di eccessiva
(ed ipocrita) coesistenza: tutti i tentativi
di adeguamento al Natale, sperimentati
da Jack, risultano sconclusionati e
fallimentari, rendendo il comportamento
dello Scheletro alquanto bizzarro e
inadatto. Tutto vero. Perfettamente
collimante all’estensione del
racconto, ma… "Nightmare
Before Christmas" è molto
altro. In generale, un film non è
solo svolgimento di una trama, non è
solo narrazione, non è solo pensiero;
è anche sicuramente emozione.
L’opera ideata da Tim Burton e
diretta da Henry Selick è “soprattutto”,
fortemente, coraggiosamente, pura emotività,
profonda suggestione, istinto vibrante,
ispirato dalla poetica resa espressiva
dell’animazione stop-motion, magico
linguaggio manifestato per mezzo di
piccoli, immensi, esili, potenti, fantocci.
Lo schermo è intriso di magia,
come fosse preda di un incantesimo composito,
incanto di musica e sguardo, grazie
alle voci di Danny Elfman e di Renato
Zero (grandioso!) nella versione italiana,
e del visivo spettacolo immaginifico
di paesaggi e burattini. La bellezza
di Nightmare Before Christmas trova
ragione d’essere nel duplice stato
di estrinsecazione ottica: se da una
parte quel che si vede assomiglia moltissimo
alla realtà, destando stupore
e meraviglia, altrettanto emozionante
appare la palese artificiosità
delle ...(continua) |
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