loro abitudinarietà ad una vita piatta diventano i catalizzatori diegetici dei sentimenti degli spettatori che sempre più seguono le loro vicende e sempre più parteggiano per loro. È una pellicola del 2000 ma per stile e per certe cadenze teatrali sembra un lungometraggio di cinquant'anni fa. Eppure è modernissima. Se si dovesse consigliare questo film ad un amico, non si farebbe fatica a raccontarne la trama perché questa è fondamentalmente breve e priva di sviluppi significativi. Eppure la

 
 
  sensazione che lascia questo film è quella di una pellicola bellissima, un capolavoro. Un capolavoro perché l'atteggiamento mai sopra le righe del signor Chow conquista la simpatia dello spettatore accattivandosi la sua amicizia, mentre i diversi vestiti che ogni volta la signora Chan indossa sono un fantastico repertorio della varietà dell'abbigliamento orientale; un capolavoro perché la colonna sonora di Michael Galasso regala un incalzare di emozioni
 
 
senza tregua, che lascia sempre in sospeso lo spettatore; un capolavoro perché le ambientazioni descrivono non gli spiazzi di una metropoli frenetica e indifferente, tra grattacieli e infinite luminarie, ma gli ambienti chiusi di stanze soffocanti e i vicoli umidi di quartieri bagnati dalla pioggia e illuminati da lampioni spioventi; un capolavoro perché si cerca disperatamente il sogno di una storia d'amore che nei suoi misteri, nelle sue reticenze e nei suoi rimpianti resta alla fine inesaudito. Il film è bello, affascinante, discreto e coinvolgente. E non è un paradosso, questo. E il finale è ancora più suggestivo, poetico. Un uomo, da solo, si aggira tra le rovine del vecchio edificio buddhista di Angkor Wat, là solo dove lo scorrere del tempo ha lasciato inesorabilmente le sue tracce sul resto delle testimonianze umane. Tra i corridoi di questo tempio, un uomo cammina e rivela la sua vicenda a una fessura di quelle mura millenarie, per far sì che il suo segreto venga custodito eternamente. Senza che nessun altro venga mai a conoscerlo. Dall'alto di una terrazza, un giovane monaco lo osserva, in rispettoso silenzio. Poi l'uomo se ne va, perché il suo segreto è ora al sicuro. Per sempre. Come lo è stato nel suo cuore IERI e come lo sarà OGGI E DOMANI per il resto dei giorni.

(di Michele Canalini )


 
 
- Riepilogo
 
 




 

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