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IN THE MOOD FOR LOVE |
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Scopo di
questa rubrica è analizzare i
grandi CAPOLAVORI del
'900 e quindi di IERI. Contestualizzarli
ad OGGI per capire se la prova del TEMPO
li ha resi ETERNI o superati. Verranno
presi in esame solo opere che all'epoca
venivano considerati CAPOLAVORI
per capire, analizzando il contenuto
e la forma, gli aspetti che li hanno
resi tali da essere, circoscritti al
loro TEMPO per ovvi motivi sociali o,
ETERNI anche OGGI e DOMANI. |
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In una piovosa e cupa Hong Kong degli anni sessanta si svolge la storia del signor Chow e della signora Chan, due anonimi impiegati all'interno della vita di una grande e famosa città dal respiro internazionale, luogo di diverse culture ed etnie. Lui è un giornalista in una minuscola redazione di un quotidiano, lei è una segretaria in una ditta di trasporti. L'esistenza
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di ogni giorno è ripetitiva, scandita da rituali lavorativi monotoni e noiosi. Lui è sposato, lei è sposata. I loro rispettivi coniugi sono impegnati in lavori che li costringono a lunghe permanenze all'estero. Il signor Chow un giorno si trasferisce in un piccolo appartamento nella grigia periferia della città; anche la signora Chan si trasferisce nello stesso edificio e trova sistemazione nell'appartamento vicino a quello del signor Chow, ospite di una famiglia
numerosa e molto affettuosa. Ed ecco che le vite ripetitive e monotone del signor Chow e della signora Chan si intrecciano, le loro esistenze si rispecchiano nella coincidenza della lontananza dei rispettivi consorti, i loro sentimenti lentamente si sfiorano, la loro attrazione gradualmente si stringe attorno ad essi. È l'inevitabile quanto umana "voglia
di amore". Una voglia inevitabile più che mai, perché i sentimenti ci sono, non si possono negare; e perché emerge una dura quanto mai inaspettata verità: i rispet- |
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tivi coniugi, in realtà, sono amanti segreti o così sembra, e al signor Chow e alla signora Chan non resta che la consolazione di un conforto comune e reciproco. Ma il conforto può anche diventare qualcosa di più, forse amore, perché è una tendenza umana, una "voglia" naturale appunto. Ma quale amore si prospetta tra il signor Chow e la signora Chan? Non dobbiamo aspettarci la storia di una passione irresistibile e clandestina tra due perso- |
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ne deluse dalla vita, oppure un flirt inevitabile scelto come vendetta nei confronti degli "altri": quello che sembra lo stereotipo di un melò dalle forti tinte sentimentali diventa invece un saggio di maestria descrittiva di piccole sensazioni, un esempio di disegno di innumerevoli e impalpabili emozioni che crescono senza mai sbocciare, di inquadratura di mani che si cercano continuamente ma alla fine non si stringono. Il regista Wong Kar-Wai crea con le sue immagini una dimensione "altra", fatta delle tante piccole cose della vita, dei suoi insignificanti particolari così carichi di valore: dalle tende rosse in un corridoio che ondeggiano al vento, alle solitarie rampe di scale di palazzi senza inquilini, dagli angoli di squallide vie evitate dai passanti, fino allo stanzino di retro di una portineria di
albergo dove si sussurrano, nascoste, le voci dei coniugi amanti che si parlano ma non si mostrano mai. Sono questi gli scenari del film. Gli unici veri protagonisti, però, sono il signor Chow e la signora Chan che nel loro anonimato e nella..(continua)
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