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IL CORVO |
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Scopo di
questa rubrica è analizzare i
grandi CAPOLAVORI del
'900 e quindi di IERI. Contestualizzarli
ad OGGI per capire se la prova del TEMPO
li ha resi ETERNI o superati. Verranno
presi in esame solo opere che all'epoca
venivano considerati CAPOLAVORI
per capire, analizzando il contenuto
e la forma, gli aspetti che li hanno
resi tali da essere, circoscritti al
loro TEMPO per ovvi motivi sociali o,
ETERNI anche OGGI e DOMANI. |
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"Un tempo la gente era convinta che quando qualcuno moriva un corvo portava la sua anima nella terra dei morti. A volte però accadevano cose talmente orribili, tristi e dolorose che l'anima non poteva riposare così a volte, ma solo a volte, il corvo riportava indietro l'anima perchè rimettesse le cose a posto..". Eric Draven e Shelly Webster sono due
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giovani innamorati che abitano in un appartamento di Detroit, in uno stabile a rischio di sfratto. Insieme agli altri
locatari firmano una petizione per cercare di evitarlo. E' la notte del 30 ottobre, la notte prima delle nozze dei giovani ma, sfortunatamente, anche la "Notte del Diavolo", così tristemente rinominata a causa dell'esplosione di violenza in città e per la tradizione di appiccare enormi incendi. A capo dell'organizzazione criminale della città c'è Top Dollar, uno spietato individuo
senza scrupoli. Sono quattro suoi scagnozzi (T-Bird, Skank, Funboy e Tin Tin) che irrompono nell'appartamento dei giovani con l'intento di spaventarli e farli desistere dalla protesta contro lo sfratto. L'adrenalina dovuta alle droghe e all'esaltazione per quella notte maledetta ("Fuoco
e fiamme" il loro slogan di guerra) fanno però perdere di vista ai quattro balordi il motivo principale dell'irruzione così, in preda alla follia, malmenano e violentano a turno la ragazza e,
dopo averlo pugnalato e avergli |
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sparato, scaraventano giù dalla finestra Eric, uccidendolo. Shelly, trovata agonizzante dal poliziotto di quartiere, Albrecht, morirà dopo 30 ore di sofferenza in ospedale. E' passato un anno, e un corvo bussa alla lapide di Eric risvegliandolo e donandogli la vita e l'invulnerabilità sufficiente a far in modo che possa compiere la sua vendetta... Tratto dal fumetto di James O'Barr del 1988 "Il Corvo" è diventato un vero e proprio CULT nel giro di pochi mesi dalla |
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sua uscita. Le motivazioni sono tante e, per alcuni aspetti, si discostano dalle classiche per cui poi si definisce "Cult" un film. La "leggenda" che si è creata intorno a questo film la si deve al suo protagonista, Brandon Lee, e alla sua misteriosa e prematura morte. Prima di interpretare il musicista rock Eric Draven Brandon era considerato un discreto attore ma niente più, conosciuto principalmente per le sue origini (suo padre era nientedimeno
che Bruce Lee) e per la sua abilità nelle arti marziali. Con "Il Corvo" sembrava avesse trovato una nuova dimensione artistica, decisamente a suo agio in una parte più impegnativa del solito (i suoi precedenti lavori erano filmetti di serie B o poco più) dimostrando una totale immedesimazione nel personaggio. Il suo carisma e la sua ottima interpretazione sono stati
amplificati dalla sua morte, avvenuta durante le riprese (la scena incriminata è l'irruzione dei balordi in casa, il colpo che partì dalla pistola era a salve ma con un precedente pezzo di proiettile rimasto incastrato precedentemente..ovviamente la scena del film non è l'originale) in in circostanze misteriose (esattamente com'era accaduto per il padre) creando un alone di mistero che indubbiamente ha giovato alla pellicola. Tutto questo però non deve sminuire il lavoro del regista, Alex Proyas, abile nel trasportare l'ambientazione dark del fumetto in una
città buia e di caratterizzare fino all'estremo, e quindi a volte forse esagerando, ogni singolo personaggio. Il cattivo...(continua) |
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