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EDWARD MANI DI FORBICE |
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Scopo di
questa rubrica è analizzare i
grandi CAPOLAVORI del
'900 e quindi di IERI. Contestualizzarli
ad OGGI per capire se la prova del TEMPO
li ha resi ETERNI o superati. Verranno
presi in esame solo opere che all'epoca
venivano considerati CAPOLAVORI
per capire, analizzando il contenuto
e la forma, gli aspetti che li hanno
resi tali da essere, circoscritti al
loro TEMPO per ovvi motivi sociali o,
ETERNI anche OGGI e DOMANI. |
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Il Dottor Stranamore, ovvero come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba. La guerra fredda, ovvero come il mondo fu vicino al tracollo nucleare pur avendo combattuto una guerra senza sparare un solo proiettile. Il capolavoro di Stanley Kubrick, ovvero uno delle migliori pellicole
sull'argomento e al tempo stesso una feroce satira
del militari-
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smo
e dei giochi di potere. Questo è "Il Dottor Stranamore", uno dei film più noti del grandissimo maestro statunitense, una black comedy spietata quanto lucida e incisiva. L'anno di produzione è il 1964 e sono passati solo due anni dalla crisi di Cuba, quando il mondo restò realmente con il fiato sospeso per un conflitto tra Usa e Urss che sembrava vicino quanto non mai. Le navi sovietiche fermate al largo delle acque cubane dalla marina americana in un pericoloso e letale faccia a faccia: Kennedy da un lato, Chruscev dall'altro a decidere i destini del mondo, dopo la crisi internazionale scoppiata a seguito
della scoperta dei missili russi installati nel territorio cubano. Attimi di terrore, di pura angoscia per l'umanità intera che si ritrovò sul bordo del precipizio atomico. Il lungometraggio di Kubrick
riporta appunto queste atmosfere, questo stato di continua tensione tra le due parti in lotta. La
trama è leggermente diversa ma lo spirito di fondo non cambia: anche qui |
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il mondo è sull'orlo della catastrofe perché un pazzo generale americano, dopo essersi isolato nella base militare al suo comando, ha dato ordine a una quarantina di aerei di bombardare con testate nucleari il territorio dell'Urss. Il suo aiutante si rende conto della follia del generale, ormai in preda ad una irrefrenabile paranoia per inesistenti complotti comunisti, e cerca in ogni modo di fermare gli aerei ma non ci riesce; nel frattempo anche il presi- |
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dente degli Stati Uniti, informato dei fatti, cerca di fermare la propria aviazione militare in tutti i modi, anche coinvolgendo lo stesso ambasciatore sovietico e arrivando a telefonare direttamente al segretario del Pcus sovietico per informarlo dell'accaduto e per cercare in comune una soluzione. Grande, superbo film, ma ancora di più sublime ritratto di un'epoca storica e di uno scontro tra ideologie inconciliabili, il capolavoro di Kubrick descrive anche in chiave ironica quella che è stata una contrapposizione tra superpotenze e tra due diversi modi di vita, capitalismo e socialismo. Il colloquio telefonico tra i due massimi leader politici si trasforma in un dialogo quasi grottesco tra due macchiette (il segretario sovietico all'inizio della conversazione è addirittura ubriaco!) mentre il generale impazzito della base
americana è un mezzo isterico che vede complotti comunisti ovunque, al limite del parossismo e del ridicolo; e poi gli equipaggi degli aerei destinati ai bombardamenti letali sembrano un gruppo di yankee balordi, animati più da spirito goliardico che da vera disciplina marziale, mentre i soldati
americani della base militare aprono il fuoco su altri soldati americani scambiandoli per soldati russi travestiti. Ma ad animare questa commedia nera ci pensa soprattutto la versatilità istrionica di Peter Sellers (altro mostro sacro.), magistrale nel vestire contemporaneamente i panni di tre..(continua) |
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