strascichi legali), unico personaggio interpretato da un attore. Totalmente privo di retorica antifrancese il film ci mostra i civili francesi con le loro famiglie, con i loro bambini che vogliono proteggere mettendoli affettuosamente a letto prima di andare a far saltare in aria le case degli algerini. Vediamo padri e madri di famiglia mentre linciano a morte un passante arabo percepito come una minaccia. Vediamo il comandante dei paracadutisti rivolgersi alla stampa non con altisonanti dichiarazio-

 
 
  ni su patria, onore, vittoria ma con un amaro intervento: "Coloro che ci chiamano fascisti dimenticano il contributo che abbiamo dato alla resistenza. Coloro che ci chiamano nazisti dimenticano che molti di noi sono sopravvissuti ad Auschwitz". Vediamo i ragazzi francesi corteggiare al bar le ragazzine assiepate attorno al juke-box, non pensano alla guerra e non pensano alla borsetta dimenticata dalla loro coetanea algerina.
 
 
Assente qualsiasi idealizzazione del Fronte di Liberazione Nazionale le cui tattiche terroristiche contro i civili vengono illustrate senza reticenze. I militanti del FLN non vengono rappresentati come guerriglieri ma, colti nel quotidiano della Casbah fatto di arretratezza e miseria, come individui abbruttiti segnati nei volti e nel fisico da fame, ignoranza, oppressione, razzismo. Epico, forte, ruvido, imparziale? Forse. Neutrale mai. Una rappresentazione intelligente e convincente della lotta al colonialismo che stabilisce in maniera poderosa il diritto legittimo delle masse di qualsiasi paese oppresso a resistere. E mai come oggi il messaggio può dirsi attuale (Iraq e Afghanistan insegnano). Quanto dolore, quanta forza, quanta violenza, ma anche quanta capacità di amare, saranno necessari per nascere a questa nuova dimensione, a ciascuno di noi, a ogni uomo e ad ogni donna, ai popoli e alle nazioni della terra, e all’umanità nel suo insieme? Un capolavoro ? A suo modo, Gillo ha realizzato il suo capolavoro.


Lo era IERI, lo è OGGI e lo sarà DOMANI.
(di Mirko Monti )


 
 
- Riepilogo
 
 




 

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