La recensione del film Wolf Creek 2

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WOLF CREEK 2 - RECENSIONE

Wolf Creek 2 recensione
Recensione

di M. Carmosino
[Wolf Creek 2 recensione] - Per chi pensava che sarebbe finita così, si sbagliava. Mick Taylor torna in Wolf creek con un sequel, che esce dopo otto anni, tutto adrenalina e suspance. Camimovie presenta Wolf creek 2 – la preda sei tu, distribuito in Italia da Medusa. Chi dopo aver visto questo film aveva pensato che non avrebbe mai più fatto un autostop in vita sua? Wolf Creek 2, continua a seminare panico tra i turisti che si addentrano nelle splendide e remote aree interne del continente australiano che è un luogo solitario e isolato, il terreno di caccia ideale per un serial killer sadico con una passione per gli sport più sanguinari. In questa selvaggia terra di nessuno, il caldo soffocante sembra essere l'unico ostacolo per i due fidanzati temerari, Rutger e Katarina, che si inoltrano tra queste terre deserte, nell'isolato Wolf Creek National Park, fermandosi di tanto in tanto a dormire in tenda. Enormi spazi aperti nascondono però terribili insidie e pericoli ed è così che l'incubo riprende forma. Lo psicopatico cacciatore Mick Taylor (John Jarratt) è l'ultimo uomo al mondo che un viaggiatore vorrebbe incontrare: il cui disprezzo per gli esseri umani ha raggiunto nuovi e ancor più terrificanti livelli e la sua xenofobia lo ha trascinato nella violenza più crudele generando un gioco del terrore dove lui stesso instaura con le sue vittime un rapporto molto simile a quello del gatto che vuol mangiar il topo. Il film è ispirato ad una storia realmente accaduta e oltre a questo, fa senz'altro aumentare la soglia della paura, tutta la serie di eventi che vengono a crearsi e a susseguirsi in un clima di tensione costante. Dopo alcuni drammatici avvenimenti iniziali a discapito della giovane coppia tedesca, anche Paul cade nella tana del leone all'interno della quale scopre di cosa è capace Mick Taylor che colleziona cadaveri con la stessa facilità di un collezionista di figurine. Wolf Creek è un film di tortura non adatto per i più deboli di fegato, e porta avanti sullo schermo una serie di efferati omicidi e sanguinari sgozzamenti che fanno sì che sia tra i film più memorabili serial killer, in termini di forza e brutalità che lo stesso attore protagonista ha definito a un certo punto "insopportabile". Ogni personaggio si lega all'altro in soluzione di continuità, ogni omicidio sposta l'attenzione sul quello successivo fino a concludersi con un amletico dubbio. La trama è lineare ma in fondo spiazza e lascia lo spettatore un po' dubbioso, un po' paralizzato. Ciò che sembra un paradiso si rivela essere un inferno dove si deve solo lottare per la sopravvivenza e ciò che sembra farci paura probabilmente, è solo la metà di quello che si può provare. (La recensione del film "Wolf Creek 2" è di Maria Azzurra Carmosino)
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