La recensione del film Widows

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WIDOWS - RECENSIONE

Widows recensione
Recensione

di L. Saponaro
[Widows recensione] - "La cosa migliore da fare è essere noi stesse perché nessuno pensa che abbiamo le palle per andare fino in fondo". In questa frase è contenuta tutta l'essenza della pellicola. "Widows eredità criminale" è un'opera cinematografica del 2018, diretta da Steve Mqueen. Oggi la pellicola si può trovare sulla piattaforma streaming Amazon Prime. Il noto regista afroamericano, già noto per capolavori come Hunger, Shame e vincitore del premio oscar per "12 anni schiavo", ci conduce in un viaggio verso temi ricorrenti come il femminismo e la multietnia. Protagonista è Veronica Rawlins, donna americana di colore, sposata e innamorata follemente di Harry, uomo di mezza età che morirà durante un colpo, tutto questo causerà alla donna una forte depressione e un desiderio immortale di vendetta. Accurate sono le personalità dei personaggi, che riescono a dettare una perfetta distinzione tra buoni e cattivi, da una parte abbiamo un gruppo di criminali malintenzionati, comandati da un uomo, più crudele di loro, dall'altra parte abbiamo un esercito di donne che hanno in comune la rabbia per la morte del loro amato. Veronica (Viola Davis) è una donna forte, riesce a dettare legge ed è la leader, Linda (Michelle Rodriguez) ha la mentalità estremamente matura di una madre vedova, Alice (Elizabeth Debicki) è molto sensibile ma questa caratteristica la rende furba e scaltra e infine nel gruppo è presente Belle (Cinthia Errivo). La banda e il gruppo di cattivi rappresentano la multietnia dell'america moderna, ogni donna è straniera, ci sono due afroamericane, una latino americana e una polacca, però ognuna di loro ha un ruolo da perfetto cittadino americano. Il tema femminista dell'opera di Mqueen, si trova nelle azioni delle protagoniste, che ricordano i diversi modelli dei film crime tutti al maschile ( per esempio Ocean's eleven), questa volta interpretati da un gruppo di ragazze rompendo così i legami dai soliti stereotipi sessisti. Il regista con questo film si discosta dalle sue opere precedenti, padre di film più intimi e personali crea un film commerciale, di genere thriller crime, uno stile molto amato dal pubblico mondiale. Le scene sono un insieme di azione, dramma e tensione. Una lode non può non essere fatta alla scena della rapina, che riesce a provocare allo spettatore un insieme di ansia e adrenalina. La storia è avvincente, non sono presenti buchi di sceneggiatura e tiene incollato lo spettatore alla poltrona fino a condurlo verso un finale interessante e inaspettato. Il regista ci regala anche un interessante forma di decoupage finale, vengono riprodotte alcune scene presenti nella parte iniziale della pellicola. Il filmaking è moderno e innovativo, la telecamera è sempre in movimento, riuscendo a far sentire l'energia ad ogni spettatore che sta visionando la sequenza. Ottimo lavoro anche per quanto riguarda il sonoro e il montaggio. Non può non essere citata la colonna sonora "The big unknown" di Sade, che, oltre ad essere entrata nella short list per la miglior canzone all'Academy Award 2019, crea un percorso scenico perfetto e riesce a rendere una giusta atmosfera nel film. In conclusione ci troviamo davanti ad un'opera che riesce a mescolare i generi tipici del cinema americano con una analisi accurata sull'immigrazione americana. (La recensione del film "Widows" è di Lorenzo Saponaro)
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