La recensione del film Whiplash

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WHIPLASH - RECENSIONE

Whiplash recensione
Recensione

di Sara Medi
[Whiplash recensione] - Si racconta che il sassofonista Charlie Parker, all'epoca solo adolescente, durante una jam session con il leggendario batterista Jo Jones, si esibisse in una performance talmente mal riuscita che Jones gli lanciò addosso un piatto della sua batteria. In seguito Parker, anziché arrendersi, si gettò a capofitto nello studio dello strumento e un anno dopo, proprio di fronte alle persone che lo avevano precedentemente deriso, accompagnato alla tromba da Oliver Todd, suonò un incredibile assolo, che gli avrebbe fatto guadagnare il soprannome di "Bird" e lo avrebbe consacrato come uno dei più grandi jazzisti di tutti i tempi. Il direttore d'orchestra e jazzista Terence Fletcher (J. K. Simmons), uno degli insegnanti più ammirati e temuti del prestigioso conservatorio Shaffer di New York, ha fatto di questa storia una lezione di vita: nella ricerca di giovani talenti e nella speranza che uno di loro possa diventare il nuovo Charlie Parker, è arrivato alla conclusione che sia un suo preciso dovere spingere i propri allievi sino al limite, utilizzando anche metodi sadici, se necessario, pur di far emergere il loro talento. Sull'appassionato duello tra questo personaggio e la sua contro parte, Andrew Neyman (Miles Teller), ambizioso diciannovenne determinato a diventare uno dei più grandi batteristi jazz della storia, il regista Damine Chazelle costruisce il suo ultimo lavoro: "Whisplash". E' proprio allo Sheffer che Fletcher e Andrew si incontrano e la loro vita non sarà più la stessa. Fletcher si accorge subito che il ragazzo ha delle doti fuori dal comune e decide di inserirlo nella sua band come batterista di riserva. Andrew, entusiasta all'idea di avere una grande opportunità per far decollare la propria carriera, si lancia in questa avventura e fa di tutto per far colpo sul maestro. Ma il calvario al quale il sadico coach, noto per i suoi metodi dittatoriali, lo sottopone lo mette a dura prova: tra massacranti allenamenti, estenuanti esecuzioni alla ricerca di un'eccellenza e di un perfezionismo maniacale, minacce di esclusione dal gruppo, continue umiliazioni e una durissima competizione tra studenti, fomentata dallo stesso Fletcher, il sogno di Andrew finirà per trasformarsi in un incubo. Una vera e propria ossessione che lo porterà ad assoggettarsi a Fletcher e ad alienarsi sempre più, sacrificando tutto, affetti compresi, in nome del fine che vuole raggiungere. Andrew, in seguito a uno violento scontro con il professore, verrà espulso dalla scuola, mentre Fletcher perderà il suo incarico a causa di alcune denunce anonime fatte da alcuni studenti, tra i quali lo stesso Andrew. Tutto sembra ormai perduto per Andrew, ma nel finale, quando si arriverà alla resa dei conti, il giovane avrà finalmente la sua rivincita: dimostrerà quanto vale e riuscirà a tenere testa a Fletcher. Chazelle mette in scena un crudo racconto di formazione che ruota attorno alla lotta che, a suon di batteria, sudore, pianti, vesciche e sangue, si consuma inizialmente tra un terribile mentore e il suo pupillo…fino a trasformarsi poi in una lotta solitaria del protagonista contro se stesso e i propri limiti che lo porterà, attraverso mille difficoltà, a una forte crescita interiore. Un dramma esistenziale, quello di Andrew, che solleva un quesito di difficile risoluzione: qual è il punto limite a cui si può spingere una persona pur di farne emergere il talento? E qual è il confine tra dedizione e ossessione? Questo l'interrogativo che "Whiplash" pone, una riflessione profonda sul potenziale artistico nascosto in ciascuno di noi e sulla possibilità di farlo emergere attraverso un difficile percorso, fatto di sacrifici e dedizione assoluta, apparentemente inaccettabili, ma necessari all'affermazione del genio creativo. Chazelle confeziona un'opera seconda potente e folgorante: caratterizzata da un ritmo travolgente, dovuto al forsennato montaggio di Tom Cross, e impreziosita dalle straordinarie performance dei due attori protagonisti. Merito anche della colonna sonora che, in un crescendo narrativo di tensione ed esaltazione, scandisce la storia aprendola e chiudendola con due assoli di batteria, indicatori perfetti dell'inizio e della fine del percorso di maturazione intrapreso dal protagonista. D'altra parte possiamo dire che la musica jazz sia il filo conduttore delle opere di questo cineasta statunitense, classe 1985: protagonista del suo film d'esordio, "Guy and Madeline on a Park Bench", e di questa pellicola, il jazz è al centro del suo futuro progetto "La la Land". Jazzista egli stesso, Chazelle riesce a filmare la musica come solo un musicista può fare. (La recensione del film "Whiplash" è di Sara Medi)
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