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We Are Your Friends recensione] - Cole (Zac Efron) è un giovane DJ che vuole sfondare nel mondo della musica elettronica. Dopo aver incontrato il famoso DJ James Reed (Wes Bentley), i due diventano ben presto amici e partner musicali. Contemporaneamente però, Cole inizia ad innamorarsi della bella fidanzata di James, Sophie (Emily Ratajkowski). Quando il successo sembra proprio dietro l'angolo, Cole dovrà fare i conti con i propri sentimenti e ciò che è meglio per il suo futuro.
In questo primo film di Max Joseph, il ruolo di protagonista è stato assegnato all'idolo delle teenager Zac Efron ed è accompagnato tra gli altri, da Wes Bentley (attore apprezzato fin da giovanissimo in "American Beauty) e dalla giunonica Emily Ratajkowski, modella e attrice statunitense di origine polacca intravista nel recente "Gone girl".
Guardando il film, sembra di assistere più che ad un'opera cinematografica, ad un mega concerto dal vivo, o forse più propriamente, ad un lunghissimo video musicale di qualche artista contemporaneo.
Il regista infatti, fin da subito, cerca di coinvolgere lo spettatore nel turbinio di emozioni provate dal protagonista e per ottenere ciò, fa ampio uso di effetti variegati e differenti come: slow motion, rottura della quarta parete, scritte in sovrimpressione e animazioni in rotoscope.
Il tutto però sfortunatamente, risulta assemblato in modo grossolano e fin troppo caotico.
D'altra parte, il film cerca di differenziarsi come può dal tipico prodotto commerciale che ci viene offerto quotidianamente dalle commedie adolescenziali o dai cosiddetti teen drama televisivi.
Negli intenti del regista infatti, questo lungometraggio vuole fare da apripista di un genere, quello musicale (non musical N.B.) poco considerato o per giunta, mal considerato nel cinema.
È chiaro quindi, come l'obbiettivo primario del film, sia quello di essere una sorta di inno alla musica elettronica, tanto popolare in questi ultimi anni nella scena musicale mondiale. Un tentativo però, che possiamo tranquillamente dire, riuscito solamente a metà.
Se infatti, la musica fa da padrona ed è protagonista indiscussa (come è giusto che sia), tanto che i dialoghi assumono un ruolo secondario rispetto ad essa, la sceneggiatura risulta nel complesso, alquanto scarna, prevedibile e che soprattutto, nonostante le premesse, fa affidamento sui soliti stereotipi cinematografici (da quella che tradisce il proprio ragazzo con il suo migliore amico fino ai party ai limiti dell'eccesso).
Il film è anche vedibile nella sua oretta e mezza, ma visto l'idea di base originale e il materiale a disposizione non sfruttato certamente a dovere, ne fanno un sostanziale buco nell'acqua.
(La recensione del film "
We Are Your Friends" è di
Federico Medea)
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