La recensione del film Walesa Man of Hope

.       .

Vai ai contenuti

FILM > RECENSIONI

WALESA MAN OF HOPE - RECENSIONE

Walesa Man of Hope recensione
Recensione

di Elisa Lorenzini
[Walesa Man of Hope recensione] - Parlare di un idolo non vuol dire per forza idoleggiare. Capita, tuttavia, che il cinema ceda alla facilità della lusinga, ad una retorica celebrativa tanto meritata quanto stucchevole. Andrzej Wajda, maestro del cinema polacco e cantore di uno spirito popolare forgiato da grandi drammi e grandi rivolte, ha focalizzato la figura di Lech Walesa, mitico leader di Solidarnosc e Premio Nobel per la Pace nel 1983, per ribadire la sua aderenza a un'arte che da quel tipo di retorica si tiene alla larga. Scegliendo per il suo personaggio la fisicita' grezza e le doti espressive di Robert Wieckiewicz, Wajda si orienta verso una caratterizzazione del mito lontana da ogni eccesso: Walesa e' si l'uomo della speranza per una Polonia prostrata dalle vessazioni di regime, ma è anche un individuo comune, definito tanto dalle sue scelte civili e dal suo volto pubblico quanto dagli affetti più intimi: un uomo di strada, i cui ideali si nutrono di fatti più che di visioni. Il merito del film di Wajda si articola in due direzioni: da un lato, la scelta di iniziare la narrazione dall'intervista di Oriana Fallaci allo stesso Walesa alla vigilia del Nobel, inserendo nell'impianto filmico un'importante controfigura dialettica dall'indubbia autorevolezza, altra testimone eccellente di un passato recente denso di contraddizioni. Grazie alla tecnica della rievocazione, la straordinaria vita di Lech Walesa può svolgersi con alternanza di immagini di repertorio e fiction ispirata alla realtà privata del leader polacco: un melting pot tecnico-stilistico che regala spessore e veridicità ad un personaggio in odore di facile santificazione. Altra mostrina al lavoro di Wajda e' l'ottima prova degli attori protagonisti, Wieckiewicz e Agnieska Grochowska, interprete di Danusa, moglie di Walesa e sua roccaforte: con un'enfasi recitativa molto compresa ma lontana da ogni caricatura melodrammatica, i due interpreti animano una vicenda storica e umana dal profilo estremamente complesso senza trasformarla nella scimmiottatura tragica di se stessa. Walesa e' la dimostrazione che il vero cinema d'autore non ha bisogno di altoparlanti: la qualità delle scelte che lo sorreggono e' la sua stessa cassa di risonanza. (La recensione del film "Walesa Man of Hope" è di Elisa Lorenzini)
- Vai all'archivio delle recensioni
- Lascia un commento, la critica o la tua recensione del film "Walesa Man of Hope":




Torna ai contenuti | Torna al menu