La recensione del film Vulnerabili

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VULNERABILI - RECENSIONE

Vulnerabili recensione
Recensione

di R. Gaudiano
[Vulnerabili recensione] - Gilles Bourdos, dirige "Vulnerabili" e ne scrive anche la sceneggiatura con Michel Spinosa, traendo l'idea da The Stories of Richard Bausch, di Richard Bausch, maestro nel raccontare intriganti storie di rapporti famigliari. "Vulnerabili" intreccia tre storie famigliari, nella sostanza differenti, ma accomunate da situazioni contrastanti, intricate. Joséphine (Alice Isaaz) e Tomasz sono appena sposi. La felicità dell'unione presto inaspettatamente si adombra. Melanie è una giovane studentessa innamorata pazza del suo professore dal quale aspetta un figlio, ma non ha l'approvazione dei genitori. Anthony (Damien Chappelle) deve fronteggiare il momento delicato della separazione dei suoi genitori e la malattia psichiatrica della madre. Il gioco di queste tre famiglie si apre con la scena della notte di nozze di Joséphine e Tomasz pazzi di gioia per essere diventati marito e moglie, mentre prende forma l'ossessione compulsiva e violenta di Tomasz verso sua moglie. "Vulnerabili" avanza così, con una narrazione che mette in scena l'alienazione nel confronto-scontro tra marito e moglie e tra genitori e figli. I padri devono accettare le scelte delle figlie, un figlio soccombe gioco forza all'amore malato della madre, una moglie quasi bambina si ritrova vittima sacrificale della gelosa follia di un marito non accettato dai suoi genitori. Gilles Bourdos realizza un mosaico attraverso eventi e situazioni iniziali (o finali) che riunisce tutti i personaggi nelle loro differenti storie. Il film si veste di una tensione costante in situazioni sapientemente collegate tra loro, nei molteplici significati che ogni personaggio acquista durante la narrazione che volutamente sfugge ad ogni pervasiva conclusione. E' la famiglia che viene messa in scena, nelle sue differenti dinamiche dei tre nuclei rappresentati. All'interno di queste tre prospettive famigliari, coesistono il rifugio affettivo e rassicurante di Melanie per il suo anziano professore, l'incubo della violenza per l'inerme Joséphine e il patteggiamento per un riluttante amore filiale per Anthony. Su uno straordinario scenario che predilige la Costa Azzurra d'inverno, Bourdos cristallizza moti d'animo e solitudini esistenziali, marcatamente individuali, tra un variegato accatastarsi di architetture, freddi edifici anni settanta e monumentali ville moresche. Anche se d'impianto teatrale, la costruzione minuziosa della violenza materializza l'oppressione incalzante dei protagonisti. Con un'estetica stilistica che ricorda i mosaici di Gaudì, Bourdos gioca con la sua mdp in inquadrature che catturano situazioni e realtà differenti, mentre la recitazione impeccabile dei rispettivi attori sa rendere la simultaneità della follia, dell'accettazione e della presa di coscienza di un'inevitabile immediata azione. "Vulnerabili" è stato presentato in concorso al Festival di Venezia 2017 nella sezione Orizzonti. (La recensione del film "Vulnerabili" è di Rosalinda Gaudiano)
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