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Via dalla pazza folla recensione] - Batsheba Everdene (Carey Mulligan) è una giovane donna inglese dell'epoca vittoriana, orfana da piccola, che eredita una fattoria dallo zio, collocandosi così in una posizione sociale ragguardevole. Impulsiva, libera nello spirito, Batsheba pur avendo ben tre pretendenti alla sua mano, Gabriel Oak (Matthias Schoenaerts) serio allevatore, il seducente militare Frank Troy (Tom Sturridge) ed il ricco possidente Mr. Boldwood (Michael Sheen), alla fine si lascia conquistare dall'interessato ma non seriamente innamorato Troy ed affronterà suo malgrado le amare sorprese che la vita le riserba. In "Via dalla pazza folla" Thomas Vinterberg, regista danese, dirige l'opera cinematografica, il cui soggetto è tratto dall'omonimo classico di Thomas Hardy, con un cambio di stile rispetto ai suoi lavori precedenti. Il cinema di Vinterberg è stato sempre legato ad una ricerca stilistica rigorosa, guardando in particolare alle inquietudini del mondo contemporaneo, avvalendosi di una struttura formale ed una composizione ritmica e figurativa estremamente complessa. "Festen" (1998), dramma familiare, film intenso e dissacratorio, girato con la telecamera in spalla, è la prova di quel cinema, figlio di un linguaggio nuovo, che nasceva con il movimento "Dogma 95". "Via dalla pazza folla" è una piacevole sorpresa nella sua eccellente resa spettacolare, attraverso la quale si snoda la storia esaltante di questa giovane ereditiera che a poco a poco perde la sua rigidità e si lascia conquistare dallo slancio voluttuoso di un amore traditore. Vinterberg realizza a tutto tondo un melodramma familiare, cauto, e nello stesso tempo provocatorio, sapientemente calato nella calma estasiante della campagna vittoriana, assolata, ricca e verdeggiante. Personaggi, situazioni, attori, scenografia, costumi e soprattutto la fotografia, costituiscono un gioco scenico di grande suggestione visiva e di agevole fruizione spettacolare. Questa è la quarta trasposizione cinematografica del romanzo di Thomas Hardy, ed anche in quest'opera è stata ben caratterizzata l'umanità di tutti i personaggi che appaiono nella loro veridicità e forza interiore. In un gioco sinergico di elementi, in cui la perfetta recitazione della Mulligan nel ruolo di Batsheba e quella dei suoi spasimanti, interpretati da Schoenaerts, Sheen e Sturridge, conferiscono al film un quadro ben articolato e fedele della società contadina vittoriana della fine del XX sec. In effetti Vinterberg ha cercato di non eludere il senso e la forza umana che caratterizzano l'opera dello scrittore inglese, mettendo in scena la vulnerabilità e la fragilità di ognuno dei personaggi principali, rispettando la complessità della storia, nutrita della sua drammaticità. Ed ancora una volta, anche cambiando registro, non ha deluso il suo pubblico!
(La recensione del film "
Via dalla pazza folla" è di
Rosalinda Gaudiano)
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