di R. Gaudiano
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Verso la notte recensione] - E' la storia di Maryam (Duné Medros) e Hesam (Halireza Garshasbi), entrambi iraniani, con un corso di regia alle spalle. Una storia d'amore quella tra Maryam e Hesam, nata sotto il cielo di Roma, mentre entrambi realizzano un documentario su Anna (Paola Toscano), una barbona che vive per le strade della capitale. Anna attira subito l'attenzione di Maryam, per un suo particolare modo di essere, un po' visionario ed anche incline a fare presagi. Anna è speciale. Una persona affranta da una esagerata malinconia, sua particolare condizione di vita, senza aver mai perso la dignità. Primo lungometraggio di Vincenzo Lauria, presentato alla 66^ Edizione del Taormina Film Fest, "Verso la notte" racconta la quotidianetà di Hesam, giovane squattrinato, malinconico e depresso, di Maryam, che accoglie Hesam nel suo cuore e poi nel suo piccolo appartamento. Racconta Anna, la barbona, figura inquietante, che nel suo devastante presagio, demolisce l'amore tra i due film-maker. La mdp pedina i volti dei due giovani iraniani, mentre Roma accoglie le loro passeggiate, le loro promesse, le speranze di un amore nato per caso, bisognoso di affermazioni e di lealtà. Ma l'avidità di cupido presto si rivela insopportabile per Maryam, e Hesam raccoglie le briciole di una rottura, frutto di incomprensioni insormontabili. Lauria racconta così la storia di un amore che si esalta nei vicoli romani, illuminato dalle luci della notte e da complici silenzi. L'amore tra due persone libere, ma ognuna con una personale aspettativa di vita, che ad un certo punto della storia inevitabilmente crea discrepanze. Hesam, pensieroso, affranto dalla mancanza di realizzare guadagni sufficienti che possano garantirgli una vita decorosa, si nutre di una malinconia cronica. Maryam invece ha raggiunto quell'autonomia necessaria che le consente di poter scegliere, e capire quando l'amore non è più amore, ma sfocia in un malsano condizionamento. Maryam ama la vita, ama la compagnia degli amici, ed ha eliminato quelle ingombranti sovrastrutture che condizionano il naturale senso delle cose. "Verso la notte" racconta così, attraverso la dinamica della quotidianità dei protagonisti, che si consuma tra lavoro e svago, le fasi di ogni cambiamento nelle loro vite. Giocando molto sull'inquadratura come scrittura. Lauria riesce molto bene in una grammatica delle immagini, grazie ad una buona padronanza della mdp, occhio che usa per cogliere il gioco segreto delle emozioni interiori. Ma il film a tratti si arena in lungaggini sceniche e soffre di un montaggio a volte non coerente nella sua scrittura, confondendo lo spettatore sull'intero senso del racconto.
(La recensione del film "
Verso la notte" è di
Rosalinda Gaudiano)
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