La recensione del film Una piccola impresa meridionale

.       .

Vai ai contenuti

FILM > RECENSIONI

UNA PICCOLA IMPRESA MERIDIONALE - RECENSIONE

Una piccola impresa meridionale recensione
Recensione

di Rosalinda Gaudiano
[Una piccola impresa meridionale recensione] - In un paese di provincia del Sud Italia, Costantino (Rocco Papaleo) è sempre stato tifoso di Gesù, tanto da farsi prete. Ma, ad un certo punto, pur rimanendo tifoso, Costantino decide di spogliarsi dagli abiti talari e ritornare uomo libero da vincoli religiosi. Intanto pare che in famiglia ci sia un bel terremoto di eventi. La sorella di Costantino, Rosa Maria (Claudia Potenza) scappa con l'amante abbandonando Arturo (Riccardo Scamarcio), suo marito. Mamma Stella (Giuliana Lojodice) confina, in un vecchio faro in disuso, Costantino, per nascondere, a tutto il paese, il disonore di un figlio ormai spretato. Il vecchio faro, proprietà di mamma Stella, dovrebbe essere un luogo d'isolamento per l'ex figlio prete, ma non è così. Costantino ben presto condividerà le sue giornate con un'ex prostituta, Magnolia (Barbora Bobulova), con suo cognato Arturo ed una strana ditta di ristrutturazioni edilizie. Rocco Papaleo, dopo il suo primo lavoro di regia e sceneggiatura "Basilicata coast to coast", ritorna sul grande schermo come regista e sceneggiatore insieme con Valter Lupo, con "Una piccola impresa meridionale", film tratto dall'omonimo romanzo scritto dallo stesso Papaleo. Il faro come centro di coesione, diventa metafora, luogo che accoglie nove personaggi che in certo senso devono, come è per il faro fatiscente, ristrutturarsi. Queste persone hanno bisogno di ritrovare una propria dimensione, un punto di ancoraggio a certezze e valori per proseguire il cammino della propria esistenza. Lo spirito di gruppo, la percezione di un'umanità riscoperta e condivisa consentirà a tutti di riconquistare un posto nello spazio vitale. Non c'è dubbio che in questo suo nuovo film Rocco Papaleo sa raccontare una meridionalità timida ma ostinata, con un punto di vista, il suo, sicuro e consapevole, ricco di una vissuta cultura paesana, di cui la stessa cadenza dialettale è un importante elemento distintivo. Una commedia schietta e coraggiosa, che apre con estrema discrezione ad un osare in cambiamenti, a non temere giudizi, a proporsi come se stessi, sfidando i vecchi costrutti culturali, i falsi valori, le maldicenze, aprendosi al nuovo. E tutto questo Papaleo lo sa raccontare. Caratterizzando alla perfezione nove personaggi che impareranno, stando a contatto l'uno con l'altro, a conoscere prima di giudicare. Protagonista è il mare infinito, azzurro, minaccioso, battente. Protagonista è la musica, che scandisce momenti importanti, come "Sole spento", famosa canzone di Caterina Caselli, interpretata da Barbora Bobulova ed il dolcissimo brano "Dove cadono i fulmini" di Erica Mou. Protagonista è la natura che accoglie e custodisce questo vecchio disastrato faro che cambierà aspetto grazie alla costante ed amorevole ristrutturazione dei suoi ospiti. La fotografia di Fabio Zamarion completa un lavoro riuscito a tutto tondo, un'opera ricca di ottimismo ed entusiasmo, una voglia condivisa di amore vero. Un bel film italiano, che si distingue per l'ottima mano registica che ha saputo trasformare un Riccardo Scamarcio da sex symbol in un personaggio genuino e convincente. Una nota di merito va a Giuliana Lojodice, brava interprete di mamma Stella, personaggio che alla fine apre alla positività del nuovo che avanza. (La recensione del film "Una piccola impresa meridionale" è di Rosalinda Gaudiano)
- Vai all'archivio delle recensioni
- Lascia un commento, la critica o la tua recensione del film "Una piccola impresa meridionale":




Torna ai contenuti | Torna al menu