di R. Gaudiano
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Una giusta causa recensione] - La storia delle Discriminazioni di Genere nella legislazione è cosa interessante. Succede sempre che quando i bisogni della collettività diventano consenso e rappresentano l'evoluzione su valori sociali importanti e condivisi, questi valori devono essere riconosciuti e tutelati attraverso le leggi. Ruth Bader Ginsburg (Felicity Jones) rappresenta un momento molto importante nella storia del Diritto statunitense in merito alle discriminazioni di Genere. Correva l'anno 1954, Ruth Bader Ginsburg fu una delle pochissime donne ammesse alla facoltà di giurisprudenza di Harvard. Moglie di Martin Ginsburg (Armie Hammer), già madre di una bambina, Ruth si laurea in giurisprudenza alla Columbia dopo due anni di studio ad Harvard. Momento storico molto difficile per le donne, che dovevano lottare in un contesto lavorativo che prediligeva e riconosceva nella figura maschile il diritto di scegliere ogni possibile carriera, soprattutto quella forense. Ruth non si diede mai per vinta, lottò per l'autodeterminazione, per la professione di avvocato, supportata molto da suo marito Martin. Seguirono gli anni '70, ma l'America democratica vantava ancora innumerevoli discriminazioni di Genere con circa 150 leggi che, in qualche modo violavano la Carta Costituzionale. Il Paese comunque era pronto ad un cambiamento culturale ed il consenso sociale auspicava e si aspettava che nuove leggi attuassero sacrosanti diritti sulla discriminazione di Genere. Ruth Bader Ginsburg fu la persona giusta al momento giusto perché si attuasse un mutamento epocale nel diritto statunitense per le discriminazioni di Genere. "Una giusta causa" diretto da Mimi Leder, talmente entusiasta dell'idea e della sceneggiatura di Daniel Stiepleman (nipote della stessa Ruth), perde un'occasione di realizzare un film incisivo e convincente su un argomento interessante. La lotta e la conquista dei Diritti sulle discriminazioni di Genere è anche materia del nostro tempo. La vittoria della Bader Ginsbug, che difendendo il diritto di un uomo, ottenne che la giustizia americana si sensibilizzasse e riconoscesse anche le discriminazioni di Genere femminile, fu una conquista epocale che portò colei che sarebbe diventata futuro Giudice della Corte Suprema a diventare un'icona nazionale. Purtroppo "Una giusta causa" non raggiunge affatto una buona scrittura filmica, penalizzato da una regia e una sceneggiatura scolastiche. La stessa Felicity Jones non caratterizza la forza e la volitività della maschera del personaggio che incarna. Uno sprazzo di autentica recitazione invece la offre Kathy Bates , nella parte della fantastica avvocatessa Dorothy Kenyon, unica nota apprezzabile di questo film.
(La recensione del film "
Una giusta causa" è di
Rosalinda Gaudiano)
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