La recensione del film Una doppia verità

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UNA DOPPIA VERITA' - RECENSIONE

Una doppia verità recensione
Recensione

di R. Gaudiano
[Una doppia verità recensione] - Un adolescente, Mike Lassiter (Gabriel Basso), si accusa di aver ucciso il padre. Richard Ramsey (Keanu Reeves), amico di famiglia, è il difensore del ragazzo, che durante le prime sedute del processo resta in un completo mutismo e rifiuta persino di collaborare con il suo stesso avvocato. Il giorno della sua deposizione, Mike confessa di aver ammazzato il padre perché autore nei suoi confronti di abusi ed atti violenti. L'avvocato Ramsey cerca comunque ostinatamente di trovare il giusto appiglio per scagionare il ragazzo. Il processo avanza tra testimonianze ambigue e colpi di scena, con il giovane Mike che sembra ormai destinato ad essere dichiarato colpevole. Ma qualcosa non convince della colpevolezza del ragazzo. La madre, Loretta Lassiter (un'irriconoscibile Renèe Zellweger) assiste al processo con infinita tristezza ed è solo nell'evoluzione della storia che mostra il suo aspetto complicato e oscuro. A Courtney Hunt, regista del film, sceneggiato da Nicholas Kazan, preme raccontare quanto possa essere sibillino il ruolo dell'avvocato difensore che deve gestire la difesa nei confronti del suo assistito che si dichiara colpevole. Keanu Reeves sa il fatto suo e si cala nel ruolo di Ramsey alla perfezione. Ad affiancarlo nella ricerca di una possibile innocenza di Mike subentra la giovane avvocatessa Janelle (Gugu Mbatha-Raw), arguta e capace nel saper valutare nuovi indizi e prove. "Una doppia verità" assume, via via nel procedere del racconto, i connotati di un thriller psicologico, intricato, sorretto soprattutto dall'ostinazione del ragazzo intorno al quale ruotano situazioni sconnesse. L'intrigo oscuro, che per buona parte del film coinvolge lo spettatore, purtroppo man mano svilisce quando alcuni personaggi chiave vengono messi sotto i riflettori ed in modo affrettato e scontato gettano la maschera della menzogna e dell'inganno. Se il plot narrativo iniziale lascia sperare nella resa di un prodotto avvincente, il finale fiacco e banale tradisce l'attesa, ben orchestrata inizialmente, svanendo nelle aspettative di una sorpresa valida, capace di stupire veramente e non lasciare lo spettatore nella più completa disillusione per l'incongruenza soprattutto del ruolo dell'avvocato Ramsey. (La recensione del film "Una doppia verità" è di Rosalinda Gaudiano)
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