di I. Salvatori
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Una donna promettente recensione] - Il primo approccio a questo film offre un titolo piuttosto fuorviante e i primi sei minuti di trama conformi a mille altre che hanno per protagonista una giovane donna sola e in evidente stato di hangover che vegetando sdraiata sui divanetti di un locale, incappa in un gentil cavaliere volenteroso di accompagnarla a casa. I due bevono, insieme stavolta, ma si spostano nell'appartamento di lui – ed ecco già il primo cambio di programma – e come finirà? Andranno sicuramente a letto insieme… neanche per sogno – secondo cambio di programma - perché lei, Cassandra Thomas, ha un piano ben preciso. Ex studentessa di medicina che ha lasciato gli studi apparentemente senza alcuna motivazione valida, la sera, alla fine di ogni suo turno in caffetteria, se ne va in giro per locali fingendosi ubriaca con l'obiettivo di abbordare malintenzionati giovanotti che si approfitterebbero volentieri della sua condizione. Nessuno di loro fa una bella fine. Nessuno muore, ma tutti, una volta rivelata la completa sobrietà di Cassandra, sono fortemente scoraggiati a fare quello che hanno anche solo osato pensare.
Attrice britannica (The Danish Girl e la serie The Crown) e sceneggiatrice (per la serie Killing Eve), Emerald Fennell esordisce dietro la macchina da presa con un film che incontrerebbe certamente il gusto di Quentin Tarantino perché basato sulla costruzione narrativa del revenge movie un po' come fu per Kill Bill, con sprazzi di cinismo alla Fleabag. Pur non raccontando nulla di nuovo in una trama il cui tema centrale è rappresentato da un evento traumatico del passato che affiora poco alla volta in seguito ad un incontro fortuito, a fare la differenza è l'interpretazione pop – come fa il rumore del chewing gum che mastica continuamente – e misurata della protagonista stessa, una bravissima Carey Mulligan – a cui non si può che augurare l'Oscar per la migliore interpretazione – che si cala nei panni di una Barbie con la cazzimma, il cui svelamento del carattere, è la chiave di volta per dar tono e personalità a un'eroina con cui è facile familiarizzare.
Emerald Fennell sceglie di raccontare una storia molto crudele in una veste generale brillante, con battute piazzate ad hoc e un uso calibrato della fotografia, decisamente luminosa, con frequente uso di neon e preferenza di colori accesi (rosa in particolare) che tendono a sottolineare il genere femminile singolare della vicenda accentuato da una colonna sonora che comprende grandi icone del pop anni '90 – chi più chi meno – come Britney Spears, Spice Girls e Paris Hilton. Non privo di momenti crudi dal punto di vista psicologico, Una donna promettente evita sapientemente di mettere in scena una violenza grafica altrimenti gratuita di cui il cinema è satollo, dimostrando di avere invece un'idea narrativa tra le più interessanti degli ultimi anni.
(La recensione del film "
Una donna promettente" è di
Ilaria Salvatori)
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