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Una canzone per Marion recensione] - Il corso della vita è scandito da fasi che si susseguono inesorabili. Ogni fase ha la sua forza vitale, che stupisce ed affascina. Paul Andrew William, regista di "Una canzone per Marion", racconta la forza vitale di Marion (Vanessa Redgrave), malata di cancro, eppure carica di un'energia positiva che stupisce ed emoziona. Una forza delicata, briosa, un perenne inno alla vita. E poi c'è suo marito Arthur (Terence Stamp), personaggio introverso, che non riesce ad accettare la malattia di Marion. Arthur è un uomo burbero, scontroso e negativo, che non ha scambi relazionali con nessuno, neanche con suo figlio James (Christopher Eccleston), mentre si compiace unicamente della compagnia dell'amata Marion. Paul Andrew William mette in scena la complessità delle relazioni umane, mostra quanto queste relazioni siano indispensabili per vivere appieno la propria vita, anche quando questa è illuminata ormai da fioche luci crepuscolari e l'oscurità sta per prendere il sopravvento. Vivere è un dovere, sopravvivere è un peccato. E questo, la straordinaria Marion lo ha capito e non vuole rinunciarci, ma sa che per il suo Arthur sarà dura quando lei non ci sarà più. Arthur invece riconoscerà l'importanza di vivere la vita proprio dalla scomparsa della moglie. E per restare vicino alla sua Marion, Arthur cerca di vivere le emozioni che hanno tenuto in vita la donna: il suo amore per il canto, il legame amorevole con suo figlio James e la sua dolce nipotina, nonché l'amicizia edificante con la giovane maestra di canto, Elizabeth (Gemma Arterton). Così, "Una canzone per Marion" ci stupisce per la delicatezza e la struggente dolcezza per come viene raccontata l'esistenza di un uomo, Arthur, prigioniero della sua rigida scontrosità che lo sottrae alla vita vera. L'uomo burbero e scontroso, grazie alle timide relazioni con quell'umanità che era di Marion, scardina i lucchetti dell'anima e percepisce la sottile infinita naturalezza delle emozioni appaganti della vita. Paul Andrew William racconta così l'amore di coppia, la famiglia, la malattia, l'amicizia, il mondo sorridente di un gruppo corale di anziani, il tutto in un intreccio complesso ma ben costruito di relazioni umane. Vanessa Redgrave è una garanzia. La presenza carismatica di Terence Stamp, candidato all'Oscar, colpisce anche nel ruolo triste e sfuggente del vecchio Arthur. Alla fine la commozione assale, ma non perché il film sia un prodotto strappalacrime, semplicemente perché ha centrato il bersaglio: la realtà di un mondo fragile viene raccontata con un naturale e sorprendente ottimismo.
(La recensione del film "
Una canzone per Marion" è di
Rosalinda Gaudiano)
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