Trama
UN TRAM CHE SI CHIAMA DESIDERIO di Elia Kazan
Rimasta vedova la fragile Bianche Dubois (Leigh) va a vivere a casa della sorella Stella (Hunter), sposata con il brutale Stanley Kowaiski (Brando). Questi, rozzo e sensuale, insidia subito la cognata, la offende e la provoca. Allontana da lei anche il timido Mitch
(Malden), un amico che si era innamorato di lei e con il quale avrebbe potuto rifarsi una vita. Sarà violentata e svergognata da Stanley. Per Bianche, debole di nervi, è la fine: verrà portata in una clinica psichiatrica. Stanley si riconcilierà con Stella, che ha appena partorito e le chiederà perdono.
Idea Centrale
La violenza e i drammi all'interno dei rapporti familiari.
Analisi
Tre anni dopo aver diretto in teatro il dramma di Tennessee Williams, Elia Kazan firma anche il lavoro cinematografico, con la sceneggiatura dello stesso Williams e con il medesimo cast di attori (tranne la protagonista che sarà affidata a Vivien Leigh). Verrà tolto rispetto alla versione teatrale, ogni riferimento alla omosessualità del marito di
Bianche e verrà invece accentuatuata l'interpretazione psicoanalitica dei personaggi. Il vero trionfatore del film fu comunque Brando, indimenticabile in jeans e t-shirt, capace di "dimostrare volgarità, crudeltà, sadismo ed allo stesso tempo qualcosa di terribilmente attraente". Tutto il film è pervaso da un atmosfera tesa e calato in una messinscena oppressiva e teatrale.
Note e curiosità
Il film vinse quattro Oscar: attrice protagonista, attore non protagonista, attrice non protagonista e scenografia..(Da "201 Film Capolavoro secondo la critica" di Gaetano Sandri)