La recensione del film Un profilo per due

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UN PROFILO PER DUE - RECENSIONE

Un profilo per due recensione
Recensione

di R. Gaudiano
[Un profilo per due recensione] - Pierre (Pierre Richard), ha ottant'anni. La sua vita scorre tranquilla, troppo tranquilla e catatonica da quando ha perso sua moglie e la solitudine, compagna delle sue lunghe giornate, ha tolto a Pierre ogni desiderio di progetti di vita. Così sua figlia Sylvie (Stéphane Bissot) decide di regalargli un suo vecchio computer perché Pierre possa collegarsi "col mondo" e sentirsi meno solo. Pierre inizia ad usare l'oggetto mediatico e durante le sue navigazioni s'imbatte in un sito d'incontri tramite il quale conosce Flora63 (Fanny Vallette). Quest'incontro virtuale dà a Pierre una carica vitale inaspettata. Purtroppo l'identità che usa non è la sua bensì quella di Alex (Yaniss Lespert), giovane un po' depresso, compagno, all'insaputa di Pierre, di sua nipote Juliette (Stéphanie Crayencour), obbligato da Sylvie ad istruire suo padre nell'uso del computer. La relazione virtuale tra Pierre e Flora si colora di straordinarie emozioni ed attese, tanto che la stessa Flora chiede a Pierre un incontro per poterlo conoscere di persona. Ma Pierre non può rivelarsi in carne ed ossa ed al suo posto è costretto, suo malgrado, a mandare Alex. Commedia genuina, "Un profilo per due", affrontando più tematiche, dalla solitudine dell'anziano Pierre alla contemporanea divulgante interazione virtuale, assume i tratti di una stravagante pochade, pur mantenendo un ragguardevole realismo. Diretto da Stéphane Robelin, qui al suo terzo lungometraggio, il film riesce senza battute d'arresto a coniugare le aspettative di vita di più generazioni in quel comune denominatore che è la ragione di giuste e vitali emozioni dettate dai bisogni umani che sono le relazioni. Tra bugie e sotterfugi, Pierre gode della giovinezza di Alex, la usa e la invidia in un turbinio di sensazioni forti che prova durante gli incontri combinati con Flora. Ma lo stesso Alex trae positività dalla personalità decisa e forte di Pierre, diventando più sicuro di se stesso. "Un profilo per due" è una storia d'amore strutturata sui canoni di una modernità imperante attraverso rapporti virtuali, che possono mascherarsi molto bene con false identità, e viaggiare su bugie e mistificazioni molto pericolose. Ma qui, Stéphane Robelin vuole mediare un messaggio positivo e struttura una storia deliziosa, perfetta ed audace, ricca di sano e divertente sarcasmo, avvalendosi di un'ottima sceneggiatura nonché della brillante recitazione di Pierre Richard affiancato dall'altrettanto bravo Yaniss Lespert. Tra farsa e divertente realismo poetico, Robelin riesce ad aprire una finestra non solo virtuale ma reale, sui bisogni di un anziano, sulle sue passioni proibite, dileguando i fantasmi e soprattutto la solitudine. E' un cinema, quello di Robelin, che racconta in forma poetica e con sapiente soggettiva stilistica lo stato d'animo dei personaggi, le loro evoluzioni emozionali, riuscendo molto bene a coinvolgere con passione lo spettatore, facendolo sentire parte della storia, cosa non da poco. Da non perdere! (La recensione del film "Un profilo per due" è di Rosalinda Gaudiano)
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